I Vigili del fuoco di Roma: “Siamo al collasso, non riusciremo più a soccorrere nessuno”
Manca personale, non ci sono mezzi a sufficienza e l'acqua per spegnere gli incendi già scarseggia e, calendario alla mano, neanche è estate. La guerra in Ucraina rende difficile reperire i materiali per aggiustare le autogru e la pandemia ha accelerato il pensionamento di molti pompieri. Questa è la situazione, drammatica, denunciata dai vigili del fuoco di Roma. In città sono in servizio 1280 addetti sui 1700 previsti.
Spiega a Fanpage.it Marco Piergallini, segretario generale CONAPO, Sindacato Autonomo Vigili del Fuoco: "Un incendio, un soccorso, è questione di secondi, ci si può permettere un minuto di ritardo al massimo. Si capisce bene che se il mezzo deve venire dall'altra parte della città si capisce che l'intervento non sarà efficace". E ancora, racconta il vigile del fuoco Rossano Riglioni: "In tutto il Lazio abbiamo nove autoscale. È assurdo, il soccorso così collassa, non riusciremo a soccorrere più nessuno. Abbiamo un carro teli in tutta Roma e provincia e due o tre nel Lazio, sono troppo pochi. Se per esempio avessimo tre interventi in contemporanea, non riusciremmo a fornire soccorso a tutti. I numeri parlano chiaro: non riusciamo ad arrivare per il soccorso, mancano autoscale e autobotti. Alcune squadre incendi sono rimaste addirittura senz'acqua, perché i mezzi di supporto arrivano lontano e quindi sono rimasti senz'acqua".
Secondo il pompiere Angelo Mogavero c'è poi da sottolineare il problema degli incendi, già circa 50 al giorno nella sola Roma e provincia a causa del caldo e della mancanza di pioggia: "Già da un paio di mesi siamo nel vivo degli incendi di sterpaglie e di bosco, la stagione è iniziata molto in anticipo a causa della siccità e delle scarse piogge. Per questo chiediamo un anticipo della stagione boschiva in quanto già da due mesi abbiamo circa 50 incendi di sterpaglie al giorno e con il dispositivo ordinario non ce la facciamo".
Intervista di Lorenzo Sassi