I Verdi a Fratelli d’Italia: “La destra sia coerente, in Parlamento bocciamo inceneritore di Roma”
Fanpage.it ha intervistato il presidente della Commissione Rifiuti della Regione Lazio Marco Cacciatore (Europa Verde) che è intervenuto sulla posizione degli esponenti di Fratelli d'Italia, che alla Camera non avrebbero votato l'emendamento Zaratti, contro la realizzazione dell'inceneritore di Roma. L'emendamento al decreto Aiuti ter presentato da Alleanza Verdi e Sinistra si esprime sui poteri assegnati al commissario straordinario per il Giubileo in materia di rifiuti, con il quale si chiede di escludere quest'ultimo dalla competenza di autorizzare e realizzare nuovi impianti.
Cosa si aspettava al voto alla Camera da Fratelli d'Italia?
Se Fratelli d'Italia avesse tenuto coerentemente la sua posizione, che è quella che hanno gli esponenti del partito nel IX Municipio, in Campidoglio e in Regione Lazio, mi sarei aspettato che tutto il gruppo di Fdi alla Camera votasse a favore dell'emendamento Zaratti, o che intervenisse con subemendamento per poi votare a favore. Questo invece non mi risulta che ci sia stato dai numeri, mi è sembrato che Fdi si sia allineato alle posizioni di Lega e Forza Italia. In Commissione già si era discusso che Fdi non aveva minimamente caldeggiato quell'emendamento, ma neanche ne ha presentato uno suo alternativo, per metterci la cosiddetta ‘bandierina'.
Cosa pensa della situazione sui rifiuti che sta vivendo Roma, il commissariamento può essere la soluzione?
Ho i miei dubbi che il commissariamento sia lo strumento risolutivo, perché il Lazio è la regione che aveva fatto il suo piano rifiuti dopo diciotto anni d'inceretezza delle norme e i due commissariamenti Storace e Marrazzo. Poi è arrivato il piano Polverini che è stato cassato l'anno dopo. Il commissariamento Gualtieri è stato istuituito con il dl Aiuti, è vero che fa leva su uno stato emergenziale, poi c'è chi dice che l'emergenza non sia stata dichiarata a livello sanitario, ma dato l'incarico che ricopro da cinque anni, so che, numeri alla mano, che a Roma e di conseguenza anche nel resto del Lazio c'è un'emergenza strutturale, impiantistica e gestionale.
Qual è lo stato del piano rifiuti regionale?
Oggi il piano rifiuti regionale è snaturato da come si proponeva in origine con atti straordinari. Dalle ordinanze, prima della Regione per l'export dei rifiuti, poi di Roma Città Metropolitana sulla discarica di Civitavecchia, poi di Albano, fino ad arrivare al decreto legge. Oggi il dl Aiuti nel disciplinarlo anche senza revocarlo potrebbe andare ad inquadrare l'attività del commissario proprio come si proponeva di fare l'emendamento Zaratti, che interveniva sui poteri del commissario lasciando tutto com'era, ma precisando che non l'inceneritore non può esserci perché la normativa nazionale europea e il precedente piano rifiuti regionale non lo prevedono.
Fabio Rampelli è fermo sulla contrarietà all'inceneritore. Secondo lei la sua posizione può far saltare la sua candidatura a presidente della Regione Lazio?
La questione della candidatura di Fabio Rampelli è un problema interno di democrazia di Fratelli d'Italia. Rampelli devo dire che, dagli antipodi politici dai quali lo guardo, ha fatto un intervento ineccepibile in IX Municipio. Dimostra una posizione rispettosa di quanto espresso sui territori da Fratelli d'Italia. Agli elettori si devono coerenza e credibilità. E se per questo motivo Rampelli non lo candidano alla presidenza è un problema loro, evidentemente hanno qualche deficit democratico. Mi auguro che Fratelli d'Italia e la presidente Meloni sappiano rispettare le posizioni prese a tutti i livelli, così avremo i numeri per evitare questo strazio dell'inceneritore alla città di Roma.