I presidi del Lazio non vogliono essere responsabili dei controlli del Green Pass a scuola
Un sostegno concreto dalla Regione con un supporto nei controlli. È la richiesta dei presidi del Lazio a fronte della ripartenza della didattica in presenza con l'anno scolastico 2021-2022, che prevede a partire dal primo settembre il Green Pass obbligatorio contro il Covid-19 per docenti e personale scolastico, con indicazione alla scuola di controllare la certificazione verde, pena sanzioni per i dirigenti, come espresso nel nuovo decreto Covid approvato lo scorso venerdì 5 agosto in Consiglio dei Ministri. Maestri, professori o personale, seppur pochi precisano i ministri, che si presentano in aula e nell'edificio scolastico senza certificazione di avvenuta vaccinazione o tampone negativo rischiano infatti la sospensione e lo stop allo stipendio. "È importante in questa fase che le responsabilità non ricadano esclusivamente sul dirigente scolastico" ha detto a Il Corriere della Sera Cristina Costarelli, preside del Newton e presidente dell’associazione nazionale presidi del Lazio.
C'è intesa sul Green Pass obbligatorio e anzi, l'associazione lo aveva chiesto anche per genitori e e fornitori. Ora i presidi chiedono di non essere lasciati soli e che la responsabilità su eventuali errori o inadempienze non ricada su di loro, ma che ci sia una collaborazione tra scuola e Regione. In quest'ottica i presidi portebbero fornire gli elenchi con i nomi del personale e dei docenti in servizio presso la propria scuola e quest'ultima potrebbe indicare quali di loro non non sono in possesso del Green Pass. Una richiesta motivata dalle seguenti ragioni: da una parte perché è proprio la Regione come istituzione preposta ad essere in possesso dei dati e dei nominativi delle persone che hanno la certificazione verde, dall'altra perché i presidi e la scuola potrebbero evitare in tal modo di richiedere documentazione sanitaria.