I nuovi poveri del coronavirus aiutati da Emergency: “Pacchi alimentari anche nella Roma bene”
Tania e Monica controllano la lista, contano i pacchi, fanno mente locale sul giro che dovranno percorrere stavolta in macchina. È martedì, il giorno di consegna dei pacchi alimentari e nel magazzino di Emergency, in zona Tor Cervara, i volontari preparano i prodotti che verranno poi consegnati alle famiglie in difficoltà. Il nuovo progetto sulla Capitale chiamato ‘Nessuno escluso, neanche chi ora è in difficoltà', si rivolge alle nuove povertà causate dalla pandemia. Realizzato in collaborazione con il I, VI e VII Municipio di Roma, il sostegno alimentare intende raggiungere tra la capitale e Milano 4 mila nuclei familiari in difficoltà economica. A Roma, le famiglie segnalate riceveranno settimanalmente un pacco alimentare, secondo il proprio numero di componenti, al quale si aggiungeranno mensilmente una spedizione di prodotti per la pulizia della casa e una per l’igiene personale. Verranno inoltre preparati pacchi speciali per bambini, anziani, celiaci, vegetariani e altri bisogni specifici che si dovessero riscontrare.
Le nuove povertà
I beneficiari sono per la maggioranza stranieri (circa i 2/3), tranne che nel municipio I, dove il rapporto è inverso. Ci sono mamme sole con 3-4 figli, persone anziane e sole, persone con problemi di salute; c'è chi ha perso il lavoro col lockdown, chi lo ha visto drasticamente diminuire, chi era in difficoltà già prima e ora vede ulteriormente peggiorare la sua situazione. Anche nel Municipio I di Roma in pieno centro storico, uno dei tre interessati dall'iniziativa, sono tante le famiglie bisognose che si sono ritrovate improvvisamente senza possibilità economiche. Come Ombretta, una signora di 91 anni residente a pochi passi da via Veneto. Vive da anni da sola in difficoltà economica ma c'erano tante persone generose che le davano una mano, amici e vicini che però ora dopo la crisi generata dal Covid-19 non hanno più la possibilità di sostenerla. L'anziana signora aspetta ormai con trepidante attesa ogni martedì per ricevere il pacco e scambiare quattro chiacchiere con i volontari che elogia così: "sono persone che con questo caldo si prendono la briga di venirti a portare un pacco così pesante, non è da tutti al giorno d'oggi e oltretutto lo fanno per volontariato". Nel giro delle consegne incontriamo anche Nunzia, proprietaria di un bed&breakfast in zona piazza Vittorio ancora senza nessuna prenotazione: "Noi lavoriamo molto con gli stranieri e al momento il turismo estero non è davvero ripartito, le nostre camere continuano ad essere vuote". Il marito è stato licenziato e si sono ritrovati entrambi senza nessuna entrata da mesi e con un figlio di 6 anni. Il pacco di Emergency anche per loro è diventata una necessità, anche se non se lo sarebbero mai aspettato.
I numeri della solidarietà
Nella città di Roma, ad oggi, sono state stoccate 70 tonnellate di prodotti tra cibo, prodotti per la casa e per l’igiene personale. Il progetto iniziale prevede tre Municipi romani – che hanno fornito ad Emergency la lista delle persone beneficiarie, circa 150 nuclei familiari – ma l’intento è quello di raggiungere anche gli altri Municipi della città. Nel progetto sono stati coinvolti 115 volontari di Emergency che si muoveranno in coppia e avranno un badge identificativo di riconoscimento. Tutti hanno ricevuto una specifica formazione per minimizzare il rischio di contagio per loro e per le persone assistite ovvero obbligo mascherina, lavaggio frequente delle mani e consegna del pacco non nelle mani della persona ma a terra.