I granchi giganti che proliferano nel sottosuolo di Roma: ce ne sono migliaia sotto i Fori Imperiali

Non è affatto una novità. Anzi, l'esistenza di colonie di granchi giganti nel sottosuolo di Roma e, per la precisione, nelle canaline di scarico sotterranee dei Mercati di Traiano e dei Fori Imperiali, è documentata da anni. Il problema è che nel corso del tempo il numero probabilmente è aumentato a dismisura e se fino a pochi anni fa si parlava di centinaia di esemplari, adesso si parla di migliaia e migliaia di granchi.
Si tratta di potamon fluviatile, cioè di granchi fluviali. L'associazione Roma Sotterranea ne ha documentati diversi sotto i Mercati di Traiano e sotto la Basilica Ulpia. "Difficile vederli però: trascorrono le ore del giorno rifugiati in anfratti naturali o in tane profonde scavate nel fango presente nei condotti. Di notte compiono escursioni alla ricerca di cibo, di solito invertebrati, larve, alghe e semi di piante". La popolazione dei Fori Imperiali, spiegano gli archeologi, è distinta rispetto ad altre due colonie che si trovano nella Riserva Naturale dell'Insugherata e nel Parco regionale dell'Appia Antica. "La loro presenza è piuttosto insolita: non è dato sapere a quando risalga il loro insediamento in questa zona, registrato a partire dagli anni '80 del ‘900, anche se non si esclude che la loro presenza sia molto antica, per via delle caratteristiche dell'area, soggetta ad impaludamento ancor prima della realizzazione dei Fori Imperiali", sostengono ancora gli esperti.
Al Messaggero, che ha riacceso l'interesse sulla notizia, il professore Bruno Cignini, docente di conservazione e gestione della fauna urbana presso l’Università di Tor Vergata, ha dichiarato: "La colonia di granchi di Traiano mostra una peculiarità, dovuta al lungo isolamento che ha permesso loro di sviluppare una strada evolutiva assolutamente unica. Oggi gli esemplari che vivono lì hanno delle dimensioni quasi doppie rispetto a quelli che dimorano nell’ambiente naturale. Il loro carapace misura attorno ai 7-8 centimetri contro i 4-5 di quello degli individui che vivono in habitat naturali. Possiamo quindi dire che questi granchi, che probabilmente sono in quei luoghi dal tempo dell’Impero Romano, a causa dell’isolamento di millenni, hanno sviluppato chiari segni di gigantismo, come spesso avviene in popolazioni particolarmente isolate che sviluppano determinate qualità di adattamento all'ambiente".
Insomma, si tratta a tutti gli effetti di granchi giganti. "Anni fa per il mio lavoro di studioso della fauna urbana sono andato ad osservare questa incredibile popolazione e ho fotografato diversi esemplari. Questo contatto ravvicinato mi ha fatto riflettere su quanto questi granchi che scorrazzano tra le rovine romane siano speciali, avendo resistito, da oltre duemila anni, ad ogni trasformazione urbana", ha raccontato ancora il professore.
Dell'esistenza dei granchi aveva parlato anche, in un articolo pubblicato un anno fa sulla rivista National Geographic, anche il naturalista Gianluca Damiani, secondo cui l'esistenza di questi animali risale a molti secoli fa ed è dovuta alla natura paludosa dell'area dei Fori Imperiali. "Sono rimasti bloccati nel centro di Roma fin dall'antichità. Quello che vediamo oggi è ciò che resta di un'antica colonia che viveva lì", ha spiegato Damiani.