I genitori di Luca, picchiato dalla banda dei 18: “Nessuno ha chiesto scusa”
"Nostro figlio ora sta bene fisicamente ma non potrà mai dimenticare quello che gli hanno fatto quei ragazzi". I genitori di Luca (nome di fantasia ndr), il ragazzo con deficit cognitivo brutalmente picchiato da sette adolescenti, mostrano le foto del figlio dopo il violento pestaggio. "Lo hanno preso a calci in faccia mentre era a terra – scuote la testa il padre mentre mostra i segni delle botte dal suo smartphone – Ma nella disgrazia siamo stati fortunati: se fosse stato colpito in un altro punto della testa sarebbe morto". Luca ha rischiato di perdere la vista da un occhio e i primi giorni dopo l'aggressione aveva paura anche solo di varcare la soglia della porta di casa.
Le indagini
Dopo il pestaggio Luca è stato soccorso da un ragazzo che ha chiamato l'ambulanza e le forze dell'ordine. La denuncia nei confronti dei membri della banda è scattata subito ed oggi i sette autori del pestaggio rischiano di dover affrontare un processo presso il Tribunale dei Minori. L'accusa è di lesioni aggravate da motivi abietti e dall'aver agito con crudeltà. "Una crudeltà cieca e senza motivo", affermano i genitori della vittima riferendosi anche al video girato da un membro durante il pestaggio e poi postato sui social. "Vedere quelle immagini mi ha fatto molto male – ammette la mamma del giovane – Ancora oggi non mi riesco a spiegare tutta questa violenza nei confronti di un ragazzo a terra inerme, potevano ucciderlo".
In questo anno e mezzo nessuno ha cercato di mettersi in contatto con la famiglia di Luca, né gli indagati né i loro genitori. Nessun messaggio di scuse, nessun contatto per conoscere le condizioni di Luca. "Vogliamo che la giustizia faccia il suo corso perché questi ragazzi devono rendersi conto di quello che hanno fatto. Non abbiamo sete di vendetta, vorremmo solo che mostrassero un po' di pentimento per il male che hanno provocato".
Un episodio non isolato
Quello di Luca, però, non si tratta di un episodio isolato. Per i ragazzini, per la maggior parte adolescenti, che appartengono a questo gruppo, conosciuto come i "18", non si tratterebbe del primo episodio di violenza. Anche Giulio (altro nome di fantasia, ndr), ha raccontato a Fanpage.it di essere stato picchiato e addirittura pedinato dal gruppo di ragazzini alcuni mesi fa. "Venivano sotto scuola, mi dicevano che non mi avrebbero fatto nulla – ha raccontato – Sapevano che strada facevo per arrivare da casa mia a scuola. Si credono qualcosa di più grande di loro".