I genitori di Ilaria Sula, uccisa dall’ex, contro la madre del killer: “Doveva aiutare lei, non il figlio”

"La laurea era prevista per ottobre. Già pensava alla festa, al vestito. Era così contenta. Ci aveva avvertiti: ‘Dovrò invitare tante persone'. E noi le dicevamo, ‘non ti preoccupare, facciamo tutto quello che vuoi'. Dopo voleva continuare a studiare, fare un master. Sognava in grande la nostra Ilaria". Flamur e Gezime Sula sono i genitori di Ilaria, la 22enne uccisa dall'ex fidanzato Mark Samson tra il 25 e il 26 marzo a Roma. Annebbiati dal dolore, chiedono sia fatta giustizia per la figlia, i cui funerali si sono svolti lunedì. Per giorni hanno sperato di avere notizie della ragazza. Ogni desiderio si è infranto quando Samson, messo alle strette, ha condotto gli agenti di polizia al dirupo dove aveva lasciato il corpo senza vita della ragazza.
Mark Samson è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Oltre a lui, è indagata anche Nosr Manlapaz, sua madre. La donna in un interrogatorio ha ammesso di aver pulito la camera del figlio dal sangue, aiutandolo a coprire le sue tracce. E per lei, i genitori di Sula hanno avuto parole molto dure: "Come si fa a fare una cosa del genere? Avrebbe dovuto chiamare i soccorsi, l’ambulanza, la polizia. Non aiutarlo a pulire tutto, coprirlo. Quella non è una madre", hanno dichiarato, nell'intervista rilasciata a la Repubblica.
Ilaria Sula è scomparsa da casa sua a Roma la sera del 25 marzo, un martedì. Il sabato sarebbe dovuta arrivare a Terni, dalla sua famiglia. Quando il fratello è andato a prenderla alla stazione, non l'ha però vista arrivare. Il treno che avrebbe dovuto prendere è ripartito, e di Ilaria nessuna traccia. "Le avevamo già mandato un messaggio per sapere se avesse preso il treno, ma risultava non consegnato. Ci siamo preoccupati, poi abbiamo pensato che si fosse addormentata e l’avesse perso, anche se non era da lei, era una persona molto precisa. Abbiamo provato a chiamarla, ma il telefono risultava spento. Lì abbiamo capito che era successo qualcosa".