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L'omicidio di Willy Monteiro Duarte a Colleferro

I fratelli Bianchi imprecano e urlano in aula dopo l’ergastolo: “Processo mediatico”

Urla e imprecazioni in aula da parte degli imputati alla lettura della sentenza. I fratelli Bianchi sono stati condannati all’ergastolo, Belleggia a 23 anni di carcere e Pincarelli a 21.
A cura di Natascia Grbic
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Ergastolo. Questa la condanna dei giudici della Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone nei confronti di Marco e Gabriele Bianchi. Mario Pincarelli è stato condannato a ventuno anni di carcere, Francesco Belleggia a ventitré anni. Alla lettura della sentenza gli imputati hanno cominciato a gridare e imprecare, e sono stati portati via dagli agenti della polizia penitenziaria.

"È stato un processo mediatico. Va contro tutti i principi logici. Leggeremo le motivazioni e poi faremo appello. Siamo senza parole", ha dichiarato Massimiliano Pica, legale dei Bianchi. Soddisfazione invece per la sentenza da parte della famiglia di Willy e degli amici, felici della pena inflitta agli imputati. "È una sentenza giusta", ha commentato Armando Monteiro Duarte, il padre di Willy. "Il dolore però, resta infinito". Soddisfatto per la sentenza anche Pierluigi Sanna, sindaco di Colleferro: "Non avremmo mai voluto assistere a questo processo e purtroppo Willy non ce lo ridarà nessuno. Però è certo: giustizia è fatta".

Ergastolo per i fratelli Bianchi

Il pubblico ministero aveva chiesto l'ergastolo per i fratelli Bianchi, mentre per Belleggia e Pincarelli ventiquattro anni di reclusione. "È quello che speravamo in relazione al lavoro svolto, ma sappiamo che il giudizio poi si presta a delle variabili e il fatto aveva un contesto e delle sfumature che potevano dare adito a una diversa valutazione", ha dichiarato il pm Giovanni Tagliatela.

Gli imputati hanno sempre negato le loro responsabilità. Sia i Bianchi, sia Belleggia e Pincarelli hanno sempre sostenuto di non aver ucciso Willy. Tra loro, solo Marco Bianchi ha ammesso di aver dato un calcio al 21enne, sostenendo però poi che questi si era rialzato incolume. Parole che avevano suscitato la reazione della madre di Willy: "Mio figlio non si è ucciso da solo", ha dichiarato quando Gabriele Bianchi ha detto per l'ennesima volta di non aver ammazzato il 21enne.

La ricostruzione dell'omicidio di Willy

Le dichiarazioni dei quattro imputati sono state sconfessate dal racconto degli amici di Willy e dagli altri ragazzi presenti la sera dell'omicidio. Tutti loro hanno dichiarato di aver visto i fratelli Bianchi, Belleggia e Pincarelli infierire sul 21enne.

Agatino Roccazzello, comandante del Nucleo operativo radiomobile di Colleferro, durante un'udienza del processo aveva ricostruito le fasi dell'omicidio. "Willy viene colpito dai Bianchi con un calcio. Cade a terra. Tenta di rialzarsi. Ma viene colpito nuovamente. Belleggia e Pincarelli lo colpiscono quando è già a terra. Pincarelli lo colpisce con i pugni. Belleggia gli sferra un calcio alla testa, ‘come se colpisse un pallone', dirà poi uno dei loro amici intercettato".

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