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I divieti alle auto nella nuova Ztl Fascia Verde di Roma sono giusti e urgenti, secondo Legambiente

Intervista a Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio, sulle nuove regole della Ztl Fascia Verde di Roma che entreranno in vigore, ad oggi, a partire da novembre 2023.
A cura di Enrico Tata
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Dopo le critiche da destra e da sinistra, dopo i ripensamenti dello stesso sindaco Gualtieri, ecco una voce fuori dal coro: secondo Legambiente Lazio la delibera del Comune sulle nuove regole di accesso alla Ztl Fascia Verde di Roma non solo è giusta, ma anche urgente. "La città si deve svuotare progressivamente dalle macchine, che l'hanno dominata in questi ultimi anni", ha spiegato a Fanpage.it il presidente Roberto Scacchi.

Troppe macchine a Roma, dice Legambiente

In molti, tuttavia, sostengono che gli stop alle auto più inquinanti, che riguardano oltre 400mila vetture, colpiscano le fasce più deboli della popolazione. Cioè coloro che non possono permettersi di rottamare e cambiare la propria macchina. "Ma i più poveri prendono i mezzi pubblici. Vanno a piedi, prendono i bus e le metro, sono costretti a farlo. E a loro nessuno dà risposte. Tra l'altro, togliere le auto dalla strada è un automatismo straordinario per far funzionare meglio i mezzi pubblici di superficie. Con meno macchine, i bus sicuramente vanno più veloci. E già questa è una risposta a tutte le fasce più deboli della società, che hanno la possibilità di muoversi esclusivamente con i mezzi".

A Roma il tasso di motorizzazione è di 62 automobili ogni 100 abitanti, a Napoli è del 58, a Milano sotto al 40, a Parigi e Londra il tasso è intorno alle 30 automobili. "In queste città c'è un'auto per famiglia e non tre/quattro auto per ogni nucleo come accade a Roma. Se noi aspettiamo che il trasporto pubblico romano funzioni al 100 per 100 per togliere le macchine, lo faremo fra mille anni, cioè non lo faremo mai. Bisogna contestualmente togliere macchine e potenziare il trasporto pubblico anche attraverso gli introiti derivanti dai nuovi divieti".

Perché sono necessarie le nuove regole sulla Fascia Verde

Questa delibera è stata approvata perché l'Unione Europea ha multato l'Italia (e nello specifico anche Roma) per i continui sforamenti sulle rilevazioni delle polveri sottili, Pm10, e per quelle di biossido d'azoto No2: "La nostra città è un luogo inquinato, da Pm10 d'inverno e da biossido d'azoto d'estate. Non è vero che le emissioni di biossido d'azoto si sono ridotte. Queste emissioni, tra l'altro, sono provocate quasi esclusivamente dalla circolazione di veicoli diesel, che sono aumentati esponenzialmente nell'ultimo decennio. Il biossido d'azoto rende Roma una camera a gas per tutta l'estate. Abbiamo 100/150 giorni ogni anno con le emissioni oltre i limiti e quelle soglie stabilite dalle nostre leggi, peraltro, sono molto superiori rispetto a quelle che l'Organizazione Mondiale per la Sanità sta chiedendo".

Le emissioni di No2 sono causate, come detto, soprattutto dal traffico veicolare e quasi esclusivamente dai veicoli alimentati a gasolio: "Certo, nella valle del Sacco ci sono altre fonti di inquinamento, là ci sono ciminiere accese, ma a Roma non esistono industrie al centro della città. Le caldaie alle quali si imputa qualche responsabilità non c'entrano niente con il biossido d'azoto ma, per il 15 per cento, le polveri sottili".

La delibera sulla Fascia Verde, ha spiegato ancora Scacchi, "riguarda soprattutto l'ambiente, la salute, la tutela dalle malattie cardiorespiratorie e vascolari provocate dall'eccesso di inquinanti nell'aria. È giusto che si apra un dibattito, sicuramente è una misura impopolare, ma determinante per rigenerare Roma. Se si torna indietro, come vuole fare il sindaco, non si darà la giusta risposta ai problemi ambientali della città. Ma quante cose impopolari sono state fatte a Roma, da cui adesso non torneremmo mai indietro? Piazza del popolo, per esempio, che era piena di automobili fino al 1997 e ora è pedonale. All'epoca ci furono enormi contestazioni, ma oggi nessuno si sognerebbe di tornare al passato". 

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