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I chioschi della spiaggia di Capocotta sono salvi (per ora): la sentenza del Consiglio di Stato

I giudici hanno deciso che, in attesa di un nuovo bando, i gestori dei chioschi di Capocotta debbano continuare a garantire tutti i servizi in spiaggia, da quelli per gli utenti a quelli di tutela dell’ambiente.
A cura di Enrico Tata
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Sono salvi, per ora, i chioschi sulla spiaggia di Capocotta a Roma. Stando a quanto ha comunicato all'agenzia Agi l'avvocato Francesco Dell'Orso, che rappresenta i balneari, il Consiglio di Stato ha emesso un decreto cautelare che sospende la sentenza di marzo. I giudici hanno deciso che i gestori debbano continuare a garantire tutti i servizi in spiaggia, da quelli per gli utenti a quelli di tutela dell'ambiente. In altre parole devono continuare a offrire un servizio di vigilanza in mare e devono occuparsi, tra le altre cose, della pulizia di quel tratto di mare a Sud di Roma. I chioschi di Capocotta a rischio erano i seguenti: Oasi Naturistica, Dar Zagaja, Mediterranea, Mecs Village e il Porto di Enea.

I titolari di queste strutture hanno vinto un bando pubblico scaduto dieci anni fa e da allora il Campidoglio ha proceduto di proroga in proroga, ma quest'anno i giudici, con una sentenza dello scorso marzo, hanno impedito ulteriori rinvii. Il risultato è che i chioschi si sono ritrovati all'improvviso senza autorizzazione per procedere con l'organizzazione della stagione balneare 2023 e addirittura le pattuglie della polizia locale e della Guardia Costiera hanno comunicato nelle scorse settimane che quelle strutture, di fatto ormai senza autorizzazione e quindi abusive, dovevano essere rimosse immediatamente. Insomma, niente più affitto ombrelloni e lettini, niente pulizia della spiaggia e servizi igienici, no alla sorveglianza in mare e no ai bar.

Dopo una manifestazione in piazza del Campidoglio, l'amministrazione capitolina ha promesso di pubblicare un nuovo bando entro metà giugno. Nel frattempo, però, è arrivata anche questa sentenza del Consiglio di Stato che, in attesa del nuovo bando, ha bloccato tutto e ha decretato la necessità di continuare a garantire i servizi in spiaggia e di salvataggio ai bagnanti.

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