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I bunker di Mussolini a Roma sono ancora chiusi un anno e mezzo dopo la nostra prima denuncia

Nonostante il successo di pubblico, con decine di migliaia di partecipanti alle visite guidate, i bunker di Benito Mussolini e dei Savoia a Villa Torlonia e Villa Ada rimangono chiusi e rischiano di tornare in stato di abbandono. Un anno e mezzo dopo la prima denuncia di Fanpage.it non è cambiato niente e il Campidoglio ancora non ha deciso come e quando riaprirli.
A cura di Lorenzo Sassi
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Lo scorso anno avevamo già parlato della chiusura dei bunker di Villa Ada e di Villa Torlonia, appartenuti rispettivamente ai Savoia e a Benito Mussolini. Le due strutture erano state affidate in gestione alle associazioni Roma Sotterranea e Sotterranei di Roma, e le visite guidate tra stanze e sotterranei avevano riscosso un grande successo in termini di visitatori e di prenotazioni. Un'operazione dunque quella dell'apertura al pubblico dei due siti di interesse storico che stava funzionando alla grande, con la valorizzazione di un bene prima abbandonato. Poi cosa è successo? Semplice, il bando è scaduto e il Campidoglio non è riuscito a farne uno nuovo.

Adesso è un anno e mezzo che queste strutture sono chiuse e sono strutture che hanno sono state sottoposte a dei restauri particolari. Ad esempio le attrezzature per il filtraggio dell'aria. Insomma, sono strutture che non possono essere abbandonate a sé stesse”, spiega a Fanpage.it Lorenzo Grassi,  del Netowrk Italiano Bunker e Rifugi Antiaerei (nonché membro dell’associazione Sotterranei di Roma). “Ci sono stati cinque anni con due bandi, bandi che, è bene ricordare, erano a costo zero per il Campidoglio. Le associazioni si sono fatte carico di tutte le spese di sistemazione delle strutture. Quindi ci hanno guadagnato tutti. – prosegue – Le associazioni si sono fatte conoscere a costo zero. Il Campidoglio ha riaperto delle strutture abbandonate senza metterci un euro. Abbiamo avuto decine di migliaia di visitatori. Alla fine si è arrivati alla scadenza nel marzo 2021. E questo bando, che era semplicemente da riproporre perché già scritto già pronto, è sparito nei cassetti dell'amministrazione comunale”.

La risposta della Sovrintendenza: "Stiamo valutando modalità riapertura"

Secondo Grassi il successo di pubblico avrebbe portato il Campidoglio a pensare di gestire direttamente i due siti, cambiando il modello che finora ha garantito l'apertura grazie all'affidamento alle associazioni. Ma per ora non c'è nessuna proposta sul piatto, ne tantomeno un nuovo bando all'orizzonte. Alla richiesta di spiegazioni sul futuro dei due siti la Sovrintendenza ci ha risposto con una breve nota scritta che recita: “I bunker di Villa Ada e Villa Torlonia necessitano di interventi di manutenzione, parte dei quali sono stati ultimati mentre i restanti sono in via di completamento. L’Amministrazione sta valutando le modalità più idonee per consentire l’apertura degli spazi e l’accessibilità per i visitatori”.

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Quale futuro per i bunker di Mussolini e Villa Ada?

Intanto i bunker rimangono chiusi, e chi ha lavorato alla loro valorizzazione e riapertura non sa che cosa accadrà in futuro. Ben venga un intervento diretto di Roma Capitale, magari di concerto con le associazioni, ma quanto ancora bisognerà aspettare per conoscere il futuro dei bunker di Mussolini e dei Savoia? Come già avevamo notato nel marzo del 2021, sembra proprio che Roma sia la città dove quello che funziona viene chiuso.

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