I banchi mono posto non sono ancora arrivati, e una scuola romana taglia in due quelli vecchi
Garantire il distanziamento sociale in aula non è scontato, e soprattutto ha un costo. Il 20 luglio la ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina aveva richiesto "con estrema urgenza" circa 3 milioni di banchi monoposto. Il governo italiano si era accordato con 11 compagnie per costruirne 2,5 milioni, che però era meno del numero richiesto. Tra le scuole, allora, c'è chi ha deciso di agire diversamente. All'Istituto Scala di Roma, nella borgata Finocchio, per avere più banchi si è deciso di tagliarli in due. Un'idea artigianale per risolvere il problema, vantaggiosa anche dal punto di vista economico.
Risparmio grazie all'artigianato
Per procedere a separare i banchi, i genitori hanno iniziato a cercare un artigiano. E lo hanno trovato in una ditta locale. "Un banco monoposto sarebbe dovuto costare almeno 35 euro", ha detto al Corriere della Sera il professore di Tecnologia Roberto Roccatelli, tra i responsabili del Fab Lab della scuola, "ma per modificare i nostri ne abbiamo spesi in totale solo 34, evitando inoltre allo Stato gli oneri di smaltimento".
Sono stati divisi circa 146 banchi e, soprattutto, non si è dovuto procedere a smaltire quelli vecchi. Senza dimenticare il rispetto dell’ambiente. "Si è evitato di produrre nuovi rifiuti, un problema che sentiamo sulla nostra pelle», dice il docente al Corriere della Sera pensando a problemi creati dal vicino Tmb di Rocca Cencia.
Un'idea che parte dalla Sicilia
L'idea di tagliare i banchi era già stata considerata. “L’ipotesi è segare i banchi, se sono in legno, o comunque separarli. Potremmo usare dei separatori, anche in legno, per evitare contatti – aveva detto il capo della task force regionale, Adelfio Cardinale, a Orizzontescuola – ma la soluzione migliore resta dividere i banchi”.
I banchi monoposto saranno il futuro? Questo è tutto da vedere.