Hesam e Serena, alla Sapienza il ricordo dei due studenti morti al Mottarone: “Sempre con noi”
Serena Cosentino e Mohammadreza Shahisavandi sono i due fidanzati che hanno perso la vita nel tragico incidente della funivia del Mottarone. Serena si era laureata con 110 e lode alla Sapienza nel 2019 in Monitoraggio e riqualificazione ambientale. Hesam era iscritto al corso di laurea magistrale in Ingegneria civile con indirizzo geotecnico e stava scrivendo la sua tesi di laurea. L'università La Sapienza di Roma ha voluto ricordare i due studenti con una cerimonia di commemorazione che si è tenuta oggi, 28 maggio, nel piazzale della Minerva alla presenza di amici, colleghi di studio e docenti dei due ragazzi. "Mi è sempre rimasto impresso di Serena il suo sorriso e ovunque loro siano spero che possano viaggiare serenamente e insieme", ha detto un amico al microfono. E ancora, un'amica: "Non potevo crederci. Una settimana prima Serena mi aveva commentato una storia su Instagram. Gli vorrò per sempre un mondo di bene".
Serena si era trasferita da qualche mese a Verbania
Hesam studiava alla Sapienza, ma per pagarsi la permanenza a Roma lavorava anche nella gelateria Lemongrass in via Ottaviano, quartiere Prati. "Domenica è stato il giorno più triste per tutti noi. Perdiamo un amico, una parte importante della nostra famiglia. È stato un onore lavorare con te. Ci hai insegnato a sorridere e non mollare mai di fronte alle avversità della vita e tutto queste battaglie insieme rimarranno per sempre in noi!", è il ricordo della gelateria su Facebook. Serena, la fidanzata, aveva 27 anni ed era originaria di Diamante in provincia di Cosenza. I due ragazzi avevano programmato una gita la scorsa domenica sul lago Maggiore. Serena si era infatti trasferita da qualche mese a Verbania, dove aveva preso servizio come borsista presso la sede dell'IRSA-CNR, riuscendo a far diventare realtà il suo sogno: lavorare in mezzo alla natura e per l'ambiente. Hesam, 32 anni, era andato a trovarlo e la domenica aveva programmato questa gita. Purtroppo sono diventati due delle quattordici vittime della tragedia della funivia che collega Stresa al Mottarone sul lago Maggiore.
Le indagini sulla tragedia del Mottarone
Proseguono le indagini degli inquirenti sull'incidente della funivia del Mottarone. Il freno di emergenza non poteva scattare a causa di un ‘forchettone' posizionato su di esso. Il capo servizio dell'impianto, Gabriele Tadini, ha dichiarato che il gestore Luigi Nerini era "del tutto consapevole dell'abituale ricorso ai ‘forchettoni'. Lo sapevano tutti". Secondo Tadini sarebbe stata sua la decisione, il 23 maggio, di "inibire il sistema frenante". Lo stesso, tra l'altro, aveva fatto "molte più volte, pressoché abituale, quantomeno nel corso dell'ultimo mese, da quando l'impianto aveva riaperto".