Hasib volato dalla finestra, una negoziante: “È un bonaccione, non ha mai dato fastidio a nessuno”
"È un bonaccione, lo conosce tutto il quartiere. Quando ho saputo quello che gli è successo mi è dispiaciuto da morire. Sono anni che gira nella zona, è un bravo ragazzo, un chiacchierone. Tutti gli vogliono bene". Laura è una donna che lavora e vive nel quartiere di Primavalle a Roma. Conosce bene Hasib Omerovic, il giovane caduto in circostanze poco chiare dalla finestra durante un controllo della polizia nella sua abitazione lo scorso 25 luglio.
Ed è stupita delle accuse mosse al ragazzo via social: "Non stavo con lui tutto il giorno quindi non posso dire con certezza che non desse fastidio a qualche ragazza. Quello che so è che a me non ha mai creato problemi, nemmeno a mia figlia che ha vent'anni. Non conosco una sola persona che abbia avuto uno screzio con lui in tutti questi anni".
Per provare a farsi capire Hasib urla. E forse questo, secondo Laura, potrebbe aver spaventato qualcuno. Anche se non ci mette la mano sul fuoco. "Mah, lui dato che è sordo ha un vocione molto forte, e per farsi capire urla moltissimo, fa un casino. Forse qualcuna si è spaventata, ma finora non ho mai sentito di nessuna ragazza che è stata molestata da lui".
Alla base del controllo di polizia a casa di Hasib potrebbe esserci un post Facebook di una donna che ha pubblicato la foto del 36enne accusandolo di essere un molestatore. Un'accusa che però finora non ha trovato nessun riscontro. "Chi ha scritto quel post si dovrebbe vergognare, così come l'amministratore del gruppo di Primavalle che l'ha pubblicato. Ma com'è possibile che si diffonda la foto di un ragazzo con accuse infamanti e senza uno straccio di prova? Ho commentato chiedendo se c'era qualche prova, qualche denuncia. Non ha risposto nessuno e dopo poco il post è stato cancellato. Ma il danno ormai era fatto".
Laura ci racconta che qualcuno, leggendo quel post, ha riconosciuto Hasib e deciso di farsi giustizia da solo. "So che c'era qualcuno che si stava mettendo d'accordo per andarlo a menare – continua – Lui poveraccio è già stato sfortunato nella sua vita, ne ha passate tante. A volte alcuni ragazzi del quartiere gli tiravano i sassi, facendogli male, solo per prendersi gioco di lui. Poi quel post, e ora sta in coma in ospedale. Non se lo merita".
Laura ci racconta di un ragazzo forse con diverse problematiche, ma benvoluto dal quartiere. "Appena passava tutti gli davano qualcosa. Chi un po' di pizza, chi un frutto. Lui in cambio tirava sempre qualcosa fuori dal carretto, qualche pigna, delle caramelle".
Poi, tutto a un tratto, di Hasib non si è più saputo nulla. "Di punto in bianco è sparito. A mio figlio hanno raccontato che era caduto dal balcone. La voce che circolava era che si fosse spaventato per la presenza di questi poliziotti in casa e si fosse gettato dalla finestra. Lui non poteva sentire cosa gli dicevano, chissà cosa avrà pensato che stava succedendo. Poi abbiamo scoperto che gli agenti non avevano nemmeno un mandato. Perché sono entrati in quella casa?".