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Guidonia, centinaia di bare al cimitero: i loculi ci sono ma non possono essere sepolte

Caos nel cimitero di Guidonia Montecelio, dove da quattro anni ci sono intoppi burocratici per le tumulazioni e le salme in attesa di essere sepolte sono oltre 200, impilate all’interno della cappella. Sulla vicenda è intervenuta la capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo, con una mozione.
A cura di Alessia Rabbai
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Le casse accatastate sotto alla cappella del cimitero di Guidonia
Le casse accatastate sotto alla cappella del cimitero di Guidonia

Centinaia di bare da mesi in attesa di essere sepolte sono accatastate all'interno del cimitero di Guidonia Montecelio, alle porte di Roma. Una sovraffollamento di salme che non riguarda solo i cimiteri capitolini. Tuttavia in questo caso non si tratta di una mancanza di spazi: i loculi vuoti ci sono, ma le tumulazioni sarebbero ferme a causa d'intoppi burocratici, che non consentirebbero ai defunti di prendere il loro posto. Una vicenda che si protrae da almeno quattro anni, che si è riaccesa questa estate, sulla quale si è discusso in città e sui gruppi Facebook. Così le casse zincate, ormai oltre 200 e parte delle quali risultano danneggiate, restano impilate le une sulle altre sotto alla capella del cimitero, insieme a 300 cellette ossari. Spoglie e resti che appartengono sia a cari di persone ancora in vita che sono in attesa di avere notizie sulla sepoltura, ma anche a defunti che nessuno più reclama.

"Il sindaco Cinque Stelle Michel Barbet a tre mesi dall’insediamento nel 2017 emise una ordinanza di demolizione di 2036 loculi e 695 ossari, perché a parere suo costruiti senza licenza. Il Consiglio di Stato la annullò e confermò che il Comune ma a causa dell'inerzia degli uffici confermò che si doveva provvedere alla rimozione senza indugio dei cadaveri" spiega la capogruppo di Fratelli D'Italia Giovanna Ammaturo, che è intervenuta sulla vicenda del cimitero di Guidonia, con una mozione per chiedere di far luce sul caso e risolvere gli intoppi burocratici. "La Asl Roma 5 – continua – dopo il nostro esposto di un anno fa confermò la necessità di predisporre con urgenza atti ad eliminare gli inconvenienti igienici sanitari, anche con interventi di sanificazione e sterilizzazione, provvedendo alla rimozione delle casse ed idoneo collocamento in ossari, per eliminare situazioni di rischio per la salute pubblica". E conclude: "Ad oggi tutto è fermo, la burocrazia domina, i servizi languono e il sindaco dimentica di battere i pugni sul tavolo e trovare tre ingegneri o architetti sugli ordini professionali e terminare l'iter burocratico per ridare la dignità sottratta ai defunti".

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