Guerra in Ucraina, come ospitare e aiutare i rifugiati a Roma: tutto quello che c’è da sapere
Roma Capitale ha attivato un sito per permettere alle ‘famiglie accoglienti' di mettersi in contatto con i cittadini ucraini che scappano dalla guerra. L'albo è stato istituito in collaborazione con Refugees Welcome Italia. Secondo l'assessora capitolina alle Politiche sociali, Barbara Funari, le famiglie che si sono messe in contatto con il Campidoglio per offrire la loro disponibilità ad accogliere i profughi sono state oltre 300 in pochissimi giorni. "Auspichiamo che in futuro – ha commentato la direttrice di Refugees Welcome Italia Fabiana Musicco – questa esperienza non rimanga solo una buona pratica sperimentata localmente, ma che diventi una policy e uno strumento di governance a livello nazionale, per garantire una diffusione capillare dell’accoglienza in famiglia”.
Come ospitare i profughi ucraini a Roma
Le offerte di ospitalità potranno essere presentate compilando un apposito form online. Saranno poi valutate con colloqui e sopralluoghi presso le abitazioni. "Se hai una camera in più nella tua abitazione e desideri aiutare un rifugiato o una rifugiata a trovare un posto che li accolga, mettiti in contatto con noi registrandoti al link che trovi di seguito. Sarai richiamato a breve dagli attivisti di Refugees Welcome Italia: ti aiuteranno a capire come procedere e risponderanno a tutti i tuoi dubbi e alle tue domande", si legge sul sito.
Cliccando sul pulsante ‘Registra la tua casa' si accederà a un form in cui occorre inserire tutti i dati personali (nome, cognome, data di nascita e contatti) e bisogna inoltre indicare il periodo per cui si è disposti ad ospitare (sei mesi, un anno, a tempo indeterminato). Si chiede se si ha già avuto esperienza con migranti o rifugiati e vengono chieste le "motivazioni per partecipare a questo progetto".
Qua il link dove è possibile registrare la propria casa per l'accoglienza.
Come diventare ‘mentore' di un cittadino ucraino
Sul sito i romani possono anche chiedere di diventare un mentore, cioè un punto di riferimento per rifugiati e rifugiate: "Il mentore li affianca e li sostiene nel loro percorso di crescita personale e di inclusione sociale". Questa iniziativa si rivolge a chi può mettere a disposizione le proprie risorse sociali, relazionali e professionali per aiutare ragazzi e ragazze straniere. "Per i rifugiati e le rifugiate poter contare su qualcuno che conosca bene il Paese che li ospita e che li sostenga nel far fronte alle piccole e grandi sfide che li attendono, può fare la differenza nella loro vita". Nella pratica un mentore dovrà aiutare la persona a lui assegnata a risolvere problemi quotidiani, sostenerla nello studio e nel lavoro, condividere momenti di svago. Può aiutarla a conoscere il territorio e ad accedere ai servizi locali, invitarla ad eventi culturali, organizzare momenti conviviali e uscite sul territorio, guidarla alla scoperta dei luoghi, aiutarla nell'apprendimento dell'italiano. Per partecipare è necessario avere almeno 25 anni e risiedere a Roma.
"Incrociando tue caratteristiche personali con quelle dei ragazzi coinvolti nel progetto, ti proporremo di affiancare una persona che possa trovarsi bene con te. Verificheremo assieme la vostra compatibilità", si legge sulla pagina dedicata. Il progetto ha una durata minima di sei mesi e anche in questo caso è necessario compilare un form dedicato. Qua il link.