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Covid 19

Guarito torna positivo al coronavirus: “Tracce nell’organismo, nessun rischio di contagio”

Fanpage.it ha intervistato la professoressa Miriam Lichtner, responsabile del reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, sul caso del paziente guarito dal coronavirus e di nuovo positivo a tampone e più genericamente, sulle procedure previste in caso delle positività cosiddette tardive.
A cura di Alessia Rabbai
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"Il recente caso del paziente guarito dal coronavirus e risultato nuovamente positivo a tampone non è un caso particolare. Dopo l'evento acuto, come la polmonite da Covid-19, e la successiva guarigione clinica e virologica decretata il tampone può risultare di nuovo positivo, anche a distanza di tempo". A parlare è la professoressa Miriam Lichtner, responsabile del reparto di Malattie Infettive dell'ospedale Santa Maria Goretti di Latina, dove nei giorni scorsi è arrivato un settantanovenne trasferito dal San Giovanni di Dio per altre patologie. Intervistata da Fanpage.it, il medico ha spiegato perché si verifichino casi come questo e quali siano le procedure previste. "Il tampone di un paziente guarito può risultare positivo in quanto ci sono delle tracce del materiale genetico del virus, che possono ancora essere rilevate, proprio perché si tratta un'analisi estremamente sensibile. Non si tratta dunque di una ripositivizzazione o di un ‘risveglio del virus': sono tracce che restano all'interno dell'organismo ma che non hanno significato clinico".

Tampone non necessario per i pazienti guariti dal coronavirus

Sulle procedure che ospedali e Asl devono adottare in questi casi a scrivere le indicazioni nero su bianco è la Regione Lazio, che nella circolare sulla contagiosità del 1 luglio 2020 "Identificazione precoce e attiva delle infezioni da Sars-Cov-2 in specifici contesti assistenziali" chiarisce come i pazienti guariti dal Covid-19 non debbano essere nuovamente sottoposti a tampone. "Nella pratica – spiega Lichtner – si tratta comunque di situazioni in divenire. Tuttavia quando un paziente arriva in pronto soccorso per altre problematiche e, sottoposto a tampone, risulta positivo, sebbene già guarito dal coronavirus la gestione del caso non è sempre facile: spesso non ci si assume la responsabilità del fatto che non sia contagioso e per il principio della massima precauzione scattano comunque i protocolli previsti, compreso l'isolamento e la quarantena per famigliari e contatti".

All'ospedale Santa Maria Goretti ricoverati una decina di pazienti

Per quanto riguarda la situazione al Santa Maria Goretti e più genericamente, nella Asl di Latina rispetto ai contagi "è di piena allerta, monitoriamo quotidianamente con tutte le varie strutture di competenza risultati dei tamponi ed eventuali cluster, una sinergia per un controllo capillare del territorio. Ciò ha permesso di evidenziare e bloccare l'insorgenza di piccoli cluster ad oggi dovuti soprattuto a casi di ritorni da Paesi dove l'epidemia non è ancora sotto controllo o provenienti da Regioni del Nord Italia – continua Lichtner – Al Goretti al momento abbiamo una decina di pazienti ricoverati in struttura, mentre altri in isolamento domiciliare. Il nostro reparto di Malattie Infettive è rimasto attivo come reparto Covid. Stiamo facendo un lavoro enorme, l'emergenza non è finita, anche se non ci troviamo in una situazione drammatica ma bisogna porre attenzione".

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