Guardia giurata uccide ladro, il quartiere si schiera con il vigilante: “Non dateci dei razzisti”

Tra le case basse di Tomba di Nerone non c'è più nessuna traccia degli spari esplosi giovedì sera. Sono andati via i nastri rossi e bianchi dei carabinieri, le telecamere delle televisioni e i cartellini gialli numerati della scientifica. Tutto sembra tornato alla normalità lungo quel tratto di via Cassia. Ma l'argomento principale di conversazione è sempre lo stesso: gli spari della guardia giurata e la morte di un ladro.
Le voci del quartiere
Tutti si sono schierati compatti dalla parte di Antonio Micarelli, il vigilantes che avrebbe esploso una decina di colpi dopo aver sorpreso un gruppo di ladri nell'appartamento della vicina. Ma c’è qualcosa che proprio non va giù ad alcuni residenti. “Stanno cercando di farci passare per razzisti sia alcune trasmissioni televisive sia in generale chi vive in altre zone della capitale”
Questo quartiere della Roma bene in questi giorni è stato dipinto come esasperato dalle persone di etnia rom e sinti. “Noi siamo stufi dei furti – borbotta una signora al bar di fronte – che mi importa quando mi svaligi casa se sei bianco o nero?”. In molti ci tengono infatti a respingere la declinazione razzista data su alcuni media. "Dare una piega razzista a questa storia è orrendo, stiamo parlando di una vicenda dove il razzismo non c'entra nulla. Nessuno è felice che sia morta una persona ma siamo impauriti e sotto attacco da parte di bande di ladri ormai da mesi ed è questo il punto centrale della vicenda, non la nazionalità dei protagonisti" aggiunge Ilaria che abita ad appena 100 metri da dove è avvenuto l'omicidio..
Le indagini
Nel frattempo gli inquirenti continuando a cercare i complici di Anton Ciurciumel, il ladro morto per un colpo di pistola alla testa esploso dalla guardia giurata Antonio Micarelli. Non era da solo infatti quel giovedì sera, all'interno dell'appartamento di via Cassia 1004. Ad intrufolarsi all'interno dell'appartamento, prendendo in ostaggio una badante di 61 anni, sarebbero stati almeno quattro persone compresa la vittima. I carabinieri stanno visionando le telecamere di sorveglianza, le celle telefoniche e sono alla ricerca di una Fiat Punto, a bordo della quale i complici di Anton sarebbero scappati diretti verso il Grande Raccordo Anulare.