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Gualtieri scontenta tutti con il rimpasto, ma tira dritto: “Decido io, non le correnti”

Il rimpasto di giunta a Roma fa arrabbiare tutti, dal Pd ad Alleanza Verdi-Sinistra. Ma il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, va avanti per la sua strada: “La scelta degli assessori spetta al Sindaco e non intendo affidarla a un gioco di partiti e al bilancino delle correnti”
A cura di Enrico Tata
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Il rimpasto di giunta fa arrabbiare tutti. Dalle correnti del Partito democratico ad alcuni gruppi dell'Alleanza Verdi-Sinistra e fino, forse, ad alcuni esponenti stessa area di riferimento del sindaco di Roma. Ma Roberto Gualtieri tira dritto e in una nota chiude la vicenda con una dura nota diffusa ieri: "La scelta degli assessori spetta al Sindaco e non intendo affidarla a un gioco di partiti e al bilancino delle correnti. Io ho il dovere di rispondere al criterio della massima efficacia e qualificazione per il governo della città, soprattutto in un momento così delicato alla vigilia del Giubileo". 

Tradotto: gli assessori li scelgo io, non le correnti del Partito democratico. Eppure il nuovo assessore al Personale, Giulio Bugarini, è vicinissimo a Claudio Mancini, che tiene le fila dell'area di riferimento di Gualtieri all'interno del Pd. Forse è una coincidenza, ma il rimpasto potrebbe avere provocato scossoni anche all'interno della stessa corrente del sindaco. Ieri Eleonora Mattia, consigliera regionale, ha pubblicato (per errore) un duro sfogo rivolto a un esponente di peso dell'area Mancini e ha chiuso il messaggio annunciando di non fare più parte di quel gruppo. Non solo ha attaccato altri esponenti di quella corrente, tra cui Giulia Tempesta, consigliera capitolina e presidente della Commissione Bilancio in Campidoglio, ma ha rivendicato l'opposizione interna alla corrente che fa riferimento a Daniele Leodori, area Franceschini, segretario del Pd Lazio. Né lui né Enzo Foschi, segretario Pd Roma, area Zingaretti, sono stati informati del rimpasto.

Ma a tenere banco non sono soltanto i malumori interni al Pd. C'è pure l'irritazione di Alleanza Verdi-Sinistra e dei partiti e gruppi che la compongono. A qualcuno non è piaciuto neanche il passaggio di consegne tra Miguel Gotor e Massimiliano Smeriglio alla Cultura. Per anni vice di Zingaretti alla Regione Lazio, la nomina di Smeriglio viene vista più come un'operazione del duo Mancini-Goffredo Bettini che un'indicazione di Verdi e Sinistra. Che, infatti, hanno preso le distanze con una dura nota rivolta al sindaco: "Non vi è nessun rappresentante di Avs in Giunta, non vi è stata alcuna interlocuzione con il Sindaco Gualtieri né su questo argomento né su questioni programmatiche fondamentali come l'inceneritore di Santa Palomba sul quale vi è la nostra totale contrarietà. Ribadiamo i nostri auguri di buon lavoro a Massimiliano Smeriglio che è un autorevole esponente della lista Sinistra Civica Ecologista". 

Smeriglio è stato candidato come indipendente nelle liste di Alleanza Verdi-Sinistra nelle scorse elezioni europee. "È doveroso poi precisare per chiarezza che comunque non esiste un gruppo Avs nell'assemblea capitolina. È necessario anche ribadire che gli esponenti e gli eletti di Sinistra Civica Ecologista nel Comune di Roma, nel Consiglio Metropolitano e nei Municipi non hanno alcun titolo per utilizzare sigla, nome e simbolo di Avs". 

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