Gualtieri riceve Stephano e Matteo aggrediti nella notte di Capodanno: “Roma è al vostro fianco”
Stephano e Matteo, i due ragazzi vittime di un'aggressione omofoba durante la notte di Capodanno, sono stati ricevuti in Campidoglio dal sindaco di Roma, Roberto Gualtieri. Il primo cittadino ha detto che "la città è al loro fianco ed è solidale con loro e con tutta la comunità lgbtqia+. Nella Capitale non ci può essere spazio per omolesbobitransfobia e violenza e per questo daremo mandato di verificare le condizioni per la costituzione di parte civile di Roma Capitale. Roma è e resterà sempre la Capitale dei diritti per tutte e tutti". Insieme al sindaco era presente all'incontro anche Marilena Grassadonia, coordinatrice Ufficio diritti Lgbt Roma Capitale.
I due ragazzi sono usciti di casa intorno alle 21,30 e sono andati a prendere la metro C a Malatesta. Mentre chiacchieravano tenendosi per mano hanno sentito un gruppetto di ragazzi insultarli da un balcone al primo piano di un palazzo. "Noi li abbiamo ignorati, anche perché abbiamo visto che erano ragazzini e abbiamo deciso di lasciare stare", hanno raccontato Matteo e Stephano a Fanpage.it.
Al rientro a casa, però, hanno fatto la stessa strada: "Rivediamo lo stesso gruppo sul balcone, che rinizia a urlare: ‘froci di merda, quello col cappello è più frocio' ricchioni'. Fino a che uno di loro, quello più agitato, che sembrava un po' il capetto, ha cominciato a urlare ‘annamoje a menà!'. Sono scesi in fretta: un nostro amico è riuscito a scappare e a nascondersi dietro una macchina. Sono riusciti a prendere me, erano dieci e non ho potuto fare nulla. Mi hanno preso a calci, pugni, graffi, mi hanno sputato, urlato ‘frocio di merda, è questo che ti piace'. Al primo calcio sul naso non ci ho capito più nulla, cercavo di coprirmi la testa per evitare la colpissero, altrimenti non mi sarei più alzato da terra".
"Quello che abbiamo passato noi non lo deve passare più nessuno", hanno detto i due ragazzi. "Che le generazioni future possano vivere in tranquillità, e non avere paura di uscire vestite in un certo modo e amare una persona. Non meritiamo di avere paura per strada. Prendere per mano la persona che ami non è sbagliato. Guariremo dall'aggressione fisica, ma adesso sarà difficile uscire di casa e non avere paura. La gente non deve pensare che amare come amiamo noi è sbagliato. Siamo esseri umani e non meritiamo di essere trattati così. Abbiamo deciso di metterci la faccia perché questo terrore deve finire. Devo essere l'ultimo a venire picchiato. Se facciamo questo non è solo per noi. Ma per te. Per tutti".