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Gualtieri, poco coraggio sulla Fascia Verde: cambia le regole della Ztl poi dà ragione alla destra

L’ambiente può attendere, il sindaco fa dietrofront sulla Fascia Verde. Ma fare retromarcia su una delibera che tutela l’ambiente e la salute perché non siamo ancora pronti è, nella migliore delle ipotesi, un pasticcio che difficilmente sarà comprensibile ai cittadini.
A cura di Enrico Tata
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"Metteremo a punto modifiche significative". Le ha definite così  Roberto Gualtieri. La delibera che introduce nuovi divieti d'accesso alla Fascia Verde va cambiata perché, parole del primo cittadino, "vogliamo evitare che siano colpite le fasce più deboli". È un'ammissione di colpa, una resa davanti alle proteste delle opposizioni e di parte della maggioranza.

Il ragionamento di chi critica è che una buona parte delle 400mila auto coinvolte dalle nuove regole sia di proprietà di cittadini che non hanno possibilità economica di rottamare la loro vettura e comprarne una nuova. Del resto a Roma i mezzi pubblici non funzionano bene (ed è vero), quindi il loro utilizzo non è un opzione percorribile. La conclusione è che la tutela dell'ambiente e della salute può aspettare. Ancora una volta. Non c'è fretta: meglio salvare le automobili.

Il dietrofront del sindaco è un pasticcio. Non solo perché di fatto dà ragione alla manifestazione convocata dalla Lega in Campidoglio. Ma anche perché modificando questi divieti, vedremo in che modo, si ripone nel cassetto un provvedimento davvero ambientalista, sacrosanto nel principio che l'ha ispirato.

Tra l'altro il problema è anche di tipo giuridico e pecuniario, perché la delibera arriva dopo le multe comminate della Corte di Giustizia Europea. E perché Roma è stata multata (insieme ad altre città)? Perché gli sforamenti nelle rilevazioni delle polveri sottili Pm10 e del biossido di azoto No2 sono troppe e nessuno ha fatto niente per risolvere il problema.

Certamente i nuovi divieti comportano costi sociali alti, sono impopolari e probabilmente sono troppo restrittivi nell'applicazione concreta. Ma il risultato, dopo le parole del sindaco, è che ancora una volta la tutela dell'ambiente passa in secondo piano. Come a dire: adesso non ci sono le condizioni, quindi la salute dei cittadini può attendere.

Quando elimineremo le automobili alimentate a diesel? Quando il trasporto pubblico a Roma funzionerà al 100 per 100 e quando avremo a disposizione, magari, altre linee della metropolitana. Fra vent'anni, se va bene. Nel frattempo il centro di Roma resterà pieno di macchine. Con buona pace dell'ambientalismo, della mobilità sostenibile e della salute dei cittadini.

Fa bene Gualtieri a difendere l'introduzione dei varchi elettronici, con cui finalmente sarà possibile multare i trasgressori. E fa bene il sindaco a ricordare che molte automobili, già adesso, non potrebbero circolare all'interno della Fascia Verde.

Ma questo pone un altro interrogativo: i cittadini che ancora posseggono automobili Euro 0, Euro 1 ed Euro 2 possono lamentarsi? Perché loro devono stare zitti e chi possiede una macchina alimentata a diesel Euro 3 può criticare a buona ragione? Eppure, in teoria, anche chi possiede automobili molto vecchie probabilmente non può permettersi economicamente di rottamarle e cambiarle. Di loro chi se ne occupa?

Per stessa ammissione di Atac il rinnovo delle metropolitane, per fare un esempio, non sarà completato prima di tre anni. Nel frattempo che facciamo? Attendiamo, lasciando Roma in balia del traffico? Del resto è ovvio che diminuendo la circolazione delle automobili il trasporto pubblico di superficie funzionerà meglio, come fa notare Legambiente, unica voce fuori dal coro.

Esiste il problema del trasporto pubblico a Roma? Certamente, ed è grave, soprattutto in questo periodo. A causa delle revisioni dei treni e dei lavori sui binari, l'affollamento sulle metropolitane è da record e la situazione, probabilmente, inizierà a migliorare soltanto fra un anno.

Ma tornare indietro su una delibera che tutela l'ambiente e la salute perché non siamo ancora pronti è, nella migliore delle ipotesi, un pasticcio che difficilmente sarà comprensibile ai cittadini. Senza contare che le modifiche che farà Gualtieri resteranno per molti, c'è da giurarci, ancora insufficienti. E torneremo al punto di partenza: ambientalismo? Va bene, ma non ci toccate le automobili.

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Sono giornalista professionista dal 2015 e mi occupo della cronaca di Roma su Fanpage.it. Ho fatto stage a Repubblica.it, Radio Radicale, ho fondato e diretto la web radio 'Radio Libera Tutti' e sono diventato giornalista pubblicista, nel 2010, collaborando con il settimanale locale 'Velletri Oggi'. Ho frequentato la Scuola di Giornalismo Walter Tobagi/Ifg dell'Università Statale di Milano, ho ricevuto una borsa di studio finanziata da Google per l'eccellenza nel giornalismo e ho vinto il concorso 'Una storia ancora da raccontare: Peppino Impastato', organizzato dal Festival Internazionale del Giornalismo.
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