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Gualtieri e Rocca litigano su aumento del biglietto Atac: alla fine a pagare saranno studenti e anziani

Scontro tra Regione Lazio e Roma Capitale sull’ipotesi di aumentare il costo del biglietto Atac da 1,5 euro a 2 euro. E alla fine a pagare potrebbero essere i cittadini con la cancellazione delle agevolazioni per anziani, studenti e residenti con redditi bassi.
A cura di Enrico Tata
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Scontro tra Regione Lazio e Comune sul possibile aumento, da 1,5 euro a 2 euro, del biglietto Atac a Roma. E nessuna delle parti in causa, per ora, sembra voler alzare bandiera bianca. Da una parte Roma Capitale che chiede più soldi a Regione e Governo e dall'altra Rocca che non vuole intestarsi la scelta di alzare il costo del Bit. E per questo promette una parte dei soldi necessari ad approvare il contratto di servizio Atac e propone di aumentare soltanto il prezzo dei tagliandi giornalieri e settimanali. Nel mezzo i sindacati, che hanno proposto di differenziare il costo del biglietto tra cittadini e turisti: 1,50 per chi vive, studia e lavora a Roma e 2,50 euro per i visitatori. Ma tale soluzione è attuabile soltanto fra un anno, eventualmente a partire dal 2026.

Scontro tra Regione e Comune sul costo del biglietto Atac a Roma

Ieri è andata in scena l'ennesima riunione tra l'assessore regionale ai Trasporti, Fabrizio Ghera, l'assessore capitolino Eugenio Patanè e sindacati, ma ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Il Comune di Roma ha ribadito che all'appello mancano 22 milioni di euro in tre anni per chiudere il contratto di servizio con Atac. Il Fondo Nazionale Trasporti non viene toccato da anni e il Governo Meloni, come abbiamo più volte riportato, non ha per ora intenzione di mettere più soldi sui trasporti locali.

Da parte sua, la Regione Lazio ha promesso un aiuto a Roma di 10 milioni di euro all'anno, ma ha chiesto a Roma Capitale di lasciare invariato il costo del biglietto Atac a 1,5 euro per tutti. In realtà, tecnicamente, l'eventuale aumento dovrebbe essere stabilito formalmente proprio dalla Regione. La proposta presentata da Ghera è quella di aumentare il costo dei tagliandi giornalieri e settimanali per recuperare qualche soldo e ha chiesto a Patanè di intervenire eventualmente sulle agevolazioni per gli studenti, per i cittadini con redditi bassi e per gli anziani.

Lo scenario sul tagliando Atac: stop alle agevolazioni per studenti e anziani

L'assessore Patanè ha risposto che questa proposta non è sufficiente per colmare il buco di 22 milioni. Con l'ipotesi della Regione, infatti, resterebbero scoperti 7/8 milioni di euro all'anno. Per trovarli, lasciando il costo del biglietto Bit invariato, occorrerebbe tagliare del tutto le agevolazioni per i cittadini, cioè per giovani e anziani. Resta invece un obiettivo del Comune di Roma quello di lasciare invariato il costo degli abbonamenti annuali e mensili e addirittura, se possibile, di diminuirlo.

Tramontata è invece l'ipotesi dei sindacati, che per ragioni tecniche potrebbe partire soltanto a partire dal 2026. E comunque, per Regione e Comune, la proposta di introdurre un biglietto differenziato per i turisti è in generale di difficile attuazione.

L'accusa a Rocca: "Sta giocando col fuoco"

Ricapitolando: è la Regione Lazio che deve eventualmente approvare un atto che renda ufficiale l'aumento di prezzo del biglietto per i cittadini di Roma. Un aumento che secondo il sindaco Gualtieri, che su questo ha inviato una lettera al Messaggero, è inevitabile. Il rischio di un mancato aumento, senza finanziamenti da parte del Governo, sarebbe quello di non poter garantire il servizio di trasporto pubblico a Roma. E su questo l'assessore Patanè ieri ha firmato una dura nota diffusa in serata: "Ho l’impressione che su questa vicenda della rideterminazione delle tariffe del trasporto pubblico, che non vengono toccate da circa 20 anni, si stia giocando col fuoco. Le proposte che ci sono state avanzate fino a questo momento non sono sufficienti a chiudere un piano economico finanziario di Atac credibile e asseverabile e questo vorrebbe dire non soltanto far ripiombare l’azienda nella condizione del passato, dopo esserne appena usciti, ma significherebbe affrontare il Giubileo senza un contratto di servizio che garantisca il massimo delle potenzialità del Tpl della capitale".

In questo scenario e senza "risposte credibili", "l'ipotesi del taglio delle agevolazioni o dei servizi o dei chilometri, sta diventando più che plausibile. Si lavori sulle agevolazioni e sul costo degli abbonamenti mensili e annuali, ma l’adeguamento del Bit come richiesto da Atac non è purtroppo eludibile". 

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