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Gualtieri contro il governo Meloni: “Tagli per 4 miliardi, così servizi ai cittadini a rischio”

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri denuncia i tagli agli enti locali e ai comuni. “La legge di bilancio conferma quello che ripetiamo da mesi: è costruita quasi interamente sulle spalle degli enti locali e scarica i costi sui cittadini”.
A cura di Valerio Renzi
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Roberto Gualtieri in questi anni da sindaco di Roma ha mantenuto solitamente un certo aplomb istituzionale, secondo qualcuno anche troppo istituzionale, nei rapporti con il governo e con Giorgia Meloni. Troppi i dossier importanti per la città da discutere per buttarla sulla polemica politica: la candidatura a Expo, i soldi per le metro, i fondi PNRR e ora il Giubileo. Ma adesso l'inquilino del Campidoglio ha deciso che basta, che la destra di Fratelli d'Italia non può per anni parlare della centralità della capitale e dei poteri speciali che meriterebbe, per poi tagliare anche i fondi ordinari.

Un cambio di registro e di tono da parte di Gualtieri che già si era avvertito nell'intervista negli studi di Fanpage.it di giovedì, confermata ieri dalle dichiarazioni da presidente nazionale di Ali – Lega delle autonomie locali italiane. "La legge di bilancio conferma quello che ripetiamo da mesi: è costruita quasi interamente sulle spalle degli enti locali e scarica i costi sui cittadini", denuncia Gualtieri nella sua veste di rappresentante degli enti locali. la nota di Ali.

Ma di che entità di tagli parliamo? 4 miliardi di euro in tre anni. Tagli progressivi così divisi: 570 milioni per il 2025, 290 milioni dal 2026 al 2028 e poi 490 milioni nel 2029. Una stangata che, secondo quanto denunciato da Gualtieri, si somma ai tagli già avvenuti lo scorso anno. "Il governo colpisce con una stangata centinaia di amministrazioni: scelta profondamente sbagliata che rischia di mettere in ginocchio gli enti locali e di colpire i servizi e la qualità della vita di tutti gli italiani", conclude il sindaco di Roma. La paura denunciata da amministratori e sindaci è che i tagli rendano inevitabile non solo alzare le imposte locali, ma tagliare i servizi di welfare e ai cittadini e fermare le assunzioni già programmate.

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