Gualtieri, Calenda e Raggi aderiscono al protocollo delle associazioni antimafia
Nonostante le sentenze – l'ultima quella contro il clan Casamonica riconosciuti come un'organizzazione mafiosa -, gli arresti e l'evidenza della penetrazione dei capitali mafiosi nell'economia e del controllo da parte della criminalità organizzata di interi quartieri della città, il contrasto alle mafie fatica a diventare centrale nel dibattito pubblico e nell'agenda della politica a Roma. Anche in campagna elettorale. Anche per questo le associazioni antimafia daSUD e Avviso Pubblico hanno invitato i candidati sindaco a firmare un documento programmatico in dieci punti intitolato "Roma Senza Mafie".
Il documento è stato presentato ieri negli spazi ÀP – Accademia Popolare dell’antimafia e dei diritti a Cinecittà. Lo hanno sottoscritto il candidato di centrosinistra Roberto Gualtieri, la sindaca uscente Virginia Raggi, e tra i big in gara anche Carlo Calenda che non si è però recato fisicamente all'appuntamento. Il decalogo è stato sottoscritto anche Monica Lozzi (REvoluzione civica), Margherita Corrado (Attiva Roma) e Maurizio Regosa, delegato di Fabrizio Marrazzo (Partito Gay).
"Come abbiamo sottolineato nel nostro programma le organizzazioni criminali, purtroppo ben
radicate a Roma, si fanno forza dell'impatto economico e sociale della pandemia. Per questo, il contrasto alle mafie e alla criminalità organizzata deve essere, oggi più che mai, al centro dell'impegno di chi si candida a governare Roma", ha sottolineato Gualtieri al margine della sottoscrizione.
Gli impegni presi dai candidati sindaco nella lotta alle mafie
Le associazioni si impegnano a vigilare sugli impegni presi, concreti e verificabili per contrastare la penetrazione mafiosa. Tra questi l’obbligo di istituire una commissione comunale antimafia permanente con compiti di inchiesta e vigilanza e di un comitato sulla legalità con funzioni consultive e propositive; l’immediata applicazione della delibera comunale del 2018 sul regolamento dei beni confiscati; l’obbligo di richiesta di informazioni alla prefettura per tutti gli appalti anche inferiori alla soglia attualmente prevista dal codice degli appalti e da estendere anche alle aziende in subappalto; l’istituzione di un ufficio antiriciclaggio; l’utilizzo dei “Patti di integrità” in materia di contratti pubblici; mappatura, in materia di gioco d’azzardo, dei luoghi sensibili in vista dell'entrata in vigore del "distanziometro"; presentazione di un piano con finanziamenti ad hoc per il contrasto della dispersione scolastica.
Le associazioni: "Lotta alle mafie tema rimosso campagna elettorale"
“La lotta a mafie, criminalità e corruzione – così Danilo Chirico, presidente di associazione daSud – è stato il grande tema rimosso di questa campagna elettorale: era necessario fare qualcosa. Abbiamo sfidato i candidati chiedendo loro un impegno, preciso, concreto, verificabile. Solo in sette hanno raccolto e risposto al nostro appello e in sei lo hanno sottoscritto. La giornata di oggi rappresenta l'inizio di un percorso che non si conclude con la semplice firma. Il protocollo è una richiesta perché ci siano più politica e un punto di vista antimafia chiaro nell'impegno pubblico. Saremo pronti a verificare, pesare, supportare se necessario, denunciare, partecipare. Vedremo cosa accadrà”.