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Green Pass, vaccini e ius soli: Raggi parla come Meloni e Salvini

Virginia Raggi, ospite di “In Onda”, dichiara che i politici non devono fare appelli a vaccinarsi (è una “questione medica”), sul Green Pass spiega di “non essere né favorevole né contraria” e che lo ius soli “non è una priorità”. Su tutti i temi caldi del dibattito politico la sindaca di Roma sembra parlare come i leader della destra italiana.
A cura di Valerio Renzi
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Ospite alla trasmissione di La7 "In Onda", ieri sera la sindaca di Roma Virginia Raggi è sembrata determinata a non esporsi su nessuno dei temi caldi del momento ma, evitando di prendere posizioni chiare, è sembrata strizzare più volte l'occhio all'elettorato di Matteo Salvini e Giorgia Meloni su questioni come le vaccinazioni, il Green Pass e lo ius soli.

Come è noto la sindaca non è ancora vaccinata, e ieri è tornata a spiegare il perché: "Non sono una no-vax, non sono vaccinata perché ho ancora gli anticorpi e il medico mi ha suggerito di non farlo", ha ribadito. Ma i problemi arrivano quando la sindaca sceglie di non impegnarsi sul fronte della campagna vaccinale, riducendo la questione a un "tema medico" di cui la politica non dovrebbe essere impegnata. E non a caso dalla prima cittadina della capitale, non è arrivato nessun appello a vaccinarsi.

"Ognuno deve sentire il proprio medico e fare quello che gli consiglia. Il tema della vaccinazione deve essere un tema medico, i politici non devono mettersi a fare battaglie di principio e farlo diventare un tema elettorale. Se diventa un tema elettorale vuol dire che non ci sono altri temi di cui parlare". E di quali altri temi bisognerebbe parlare nel bel mezzo di una pandemia, con la paura di una nuova ondata e lo sforzo che impegna da mesi le istituzioni sanitarie e non solo per raggiungere quanti più cittadini possibile, convincendo scettici e indecisi? Parole che non passano inosservate e quasi subito arriva l'attacco del governatore Nicola Zingaretti: "Fino a oggi conoscevamo i No Vax. La Sindaca, ancora per un mese, della nostra amata capitale ha inaugurato la figura dei ‘Ni Vax'. Tradotto: non decido su niente come faccio da 5 anni. E i romani pagano".

Ma la campagna vaccinale non è l'unico tema su cui Virginia Raggi sembra non volere esporsi in modo univoco. Sul Green Pass, materia al centro del dibattito politico e provvedimento approvato da un governo sostenuto fino a prova contraria anche dal Movimento 5 Stelle, dichiara candidamente di non avere un'opinione. “Se sono favorevole o contraria al Green pass? Non mi sento di dire se sono favorevole o contraria, credo siano questioni che devono decidere i medici”: incredibile, mentre la politica è chiamata a scelte che coinvolgono la vita dell'intero corpo sociale, la sindaca di Roma non ha un'opinione su un tema così delicato e passa la parola agli esperti. E non avere un'opinione in questo caso sembra tanto simile a non voler irritare l'elettorato del M5S scettico nei confronti di vaccini e Green Pass, ma soprattutto a voler pescare tra i voti della destra di Lega e Fratelli d'Italia.

Un sospetto che diventa certezza quando si parla di ius soli, che per Virginia Raggi non solo non è una priorità, ma addirittura sarebbe materia di cui si dovrebbe occupare la Comunità Europea come di tutti i temi afferenti l'immigrazione, anche se come possa l'Europa decidere sui meccanismi di acquisizione della cittadinanza di un paese membro rimane un mistero. "Lo Ius Soli ritorna quasi sempre, ‘riciccia come si direbbe a Roma, in prossimità delle elezioni, non è priorità perché la priorità è il lavoro. Lo ius soli, mi permetta di allargare poco poco il discorso al tema dell'accoglienza e dell'integrazione, abbiamo capito che sono temi da trattare a livello comunitario, altrimenti non se ne esce…". Invitiamo Virginia Raggi di parlarne con i tanti  giovani e giovanissimi cittadini della sua città che cosa ne pensano, se lo ius soli è più o meno una priorità, o almeno dirgli se è favorevole o contraria.

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