video suggerito
video suggerito

Grandi Navi a Fiumicino, per il Giubileo il porto non sarà pronto: “Pellegrini sbarcati a un miglio”

Il nuovo porto privato per le mega navi da crociera è considerato dal governo un’opera strategica per il Giubileo, ma non sarà mai pronto per il 2025. La soluzione: “I pellegrini verrano sbarcati a 1 miglio dalla costa e poi portati a terra con delle lance”.
A cura di Valerio Renzi
97 CONDIVISIONI
Immagine

Ieri alla Pisana si è tenuta la Commissione speciale Giubileo. Di fronte ai consiglieri regionali si è presentato l'ingegnere Galliano Di Marco, che è l'amministratore delegato della Fiumicino Waterfront srl, la società che si candida a costruire per conto del gruppo statunitense Royal Caribbean un porto per maxi navi da crociera e per yacht di lusso.

La prima novità emersa nel corso dell'audizione è che il 90% della Waterfront è stata ceduta a un fondo inglese, dove il gruppo leader a livello mondiale nel traffico crocieristico ha collocato il ramo di sviluppo dell'infrastruttura sul mare di Roma.

Di Marco ha poi chiarito come la scelta di inserire l'opera come strategica all'interno del dpcm sul Giubileo 2025, accelerando e semplificando così l'iter realizzativo, è arrivata su impulso diretto di Mario Draghi durante il suo governo giudicandola un'opera di “straordinaria valenza e importanza per il Giubileo”.

Sono molte altre le cose che sono emerse dall'audizione. Intanto che il porto che si intende costruire ospiterà yacht da venti metri in sù e mega yacht da fino a 150 metri, a cui si aggiungerà quello che viene definito "un accosto crocieristico". Un porto di lusso dunque, un'infrastruttura la cui pianificazione – come abbiamo già sottolineato – dovrebbe essere in capo proprio alla Regione Lazio e non al comune di Fiumicino. Sono le regioni infatti ad avere competenza per quanto riguarda gli arenili, competenze che possono essere demandate ai comuni solo per i porti da diporto sportivo (quindi piccole imbarcazioni) e per la gestione delle spiagge.

Secondo i numeri presentati dall'ad della Water quando il porto sarà a regime vedrà transitare 1.200.000 passeggeri all'anno, quindi circa 240 navi da crociera. Molti i dubbi sollevati sull'impatto sul traffico di una tale mole di turisti sul traffico locale e verso e dà la capitale. Dubbi sollevati in particolare dalla consigliera dem Michela Califano.

Sul piatto del ritorno al territorio in termini positivi, la Waterfront ha messo sul piatto il calcolo di circa 600.000 passeggeri che pagheranno le imposte di sbarco. Nuovi particolari anche sul dragaggio della foce del Tevere, la zona dove è previsto il nuovo porto. È prevista la rimozione di 1.600.000 metri cubi di materiale che l'azienda appaltante prevede di mettere a disposizione per il ripascimento delle spiagge per il litorale. Ma a dire se il materiale sia o meno idoneo al ripascimento, dovrà essere l'Ispra valutando la granulosità delle sabbie, il colore, ma soprattutto l'inquinamento del materiale rimosso.

Infine si arriva all'aspetto più interessante forse della commissione, e riguarda il rapporto tra la costruzione del porto e il Giubileo del 2025 che inizierà tra una manciata di mesi. Di Marco ha spiegato che il porto vuole essere un'infrastruttura di classe energetica A, e per farlo si procederà con l'elettrificazione delle banchine grazie alla tecnica del cold ironing, che permette di ridurre drasticamente le emissioni delle navi quando sono in porto. Ma per farlo saranno necessari interventi strutturali importanti, che coinvolgeranno la stessa Terna che gestisce la rete di distribuzione elettrica.

Fino a che le banchine non saranno elettrificate la Waterfront promette che "non una nave entrerà in porto". E allora come sbarcheranno i pellegrini per il Giubileo? È stata la domanda sollecitata a questo punto dal consigliere di Sinistra Ecologista Claudio Marotta. La risposta ha lasciato a bocca aperta molti dei presenti: "Le navi da crociera si fermeranno a un miglio dalla costa, si procederà poi con un'attività di"tendering", e poi delle lance  trasporteranno i passeggeri a terra". Nel frattempo le navi rimarranno in rada con i motori accesi? E quando il mare non è in buone condizioni? La Capitaneria di Porto cosa dice? Ma soprattutto: davvero una situazione del genere può essere presentata come un'esperienza extra da far vivere ai pellegrini?

97 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views