‘Grande Raccordo Criminale’: condannato a 30 anni Fabrizio Fabietti, braccio destro di Diabolik
È stato condannato a 30 anni di carcere Fabrizio Fabietti, il braccio destro di Fabrizio Piscitelli, detto "Diabolik" a capo di una delle maggiori organizzazioni criminali di Roma. Il compito di Fabietti era quello di gestire l'acquisto di stupefacenti, come hashish e cocaina: per lui l'accusa era di associazione mafiosa, spaccio, estorsione, detenzione di armi. I giudici, però, nella giornata di ieri, hanno eliminato l'associazione mafiosa: secondo loro, come si legge ne il Corriere della Sera, la mafia non c'entra.
Le ultime condanne
La zona in cui operava inizialmente l'organizzazione criminale con a capo Fabrizio Piscitelli era Roma nord, compresa la piazza di spaccio di Ponte Milvio. Nel 2019, l'attività di narcotrafficanti è stata smantellata e già lo scorso anno erano arrivate le prime condanne, dai 5 ai 18 anni, per i circa quaranta imputati, sui 53 indagati in totale, che avevano scelto il rito abbreviato. Per Fabrizio Fabietti, il secondo di Diabolik, erano già stati richiesti 30 anni lo scorso aprile nel corso della requisitoria: secondo il pm Edoardo De Santis, rispetto agli altri che operavano nella banda, Fabietti occupava una posizione di superiorità.
Oltre ai suoi 30 anni, ieri sono arrivate anche le altre condanne di 10 anni per Adamo Castelli, di 8 per Alessandro Savioli, di 6 Danilo Perni, di 10 mesi per Ardita Haxhkaj, di 9 anni e 4 mesi per Windy Fantilli e, infine, di 8 anni per Ruben Alicandri, mentre Fabio Panichelli è stato assolto.
Il processo "Grande Raccordo Criminale"
In totale sono 51 gli arresti eseguiti nel novembre del 2019, a cui andrebbe aggiunto anche Diabolik che, nel frattempo, però, era statoucciso nell'agosto precedente. A procedere con gli arresti sono stati gli agenti del Gico, Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata della Guardia di Finanza. Il giro di droga avveniva grazie a scambi con Olanda, Spagna e Italia, ma anche Albania, grazie al ruolo di Dorian Petoku. Chi non pagava o aveva debiti con la banda, veniva picchiato con violenza dagli scagnozzi di Diabolik, spesso assoldati dall'ambiente degli Irriducibili e, talvolta, ex pugili albanesi: a loro il compito di "spappolare e massacrare" chiunque avesse dei debiti.
Il ruolo di Fabietti
Fabrizio Fabietti all'interno dell'organizzazione criminale fungeva da vice per Piscitelli: era lui a gestire l'acquisto di hashish e cocaina grazie ai rapporti della ‘ndrina dei Bellocco e a selezionare i clienti vip, facendo da vero e proprio braccio operativo. Oltre ai rapporti con l'Europa, l'associazione spesso aveva contatti ed importava le sostanze stupefacenti anche da Colombia, Brasile e Marocco.
Fra le disposizioni impartite da Fabietti, c'era quella di concentrare lo spaccio nelle ore di punta, soprattutto: "Alla mattina alle 8 che vanno a scuola, è il meglio momento che c'è, non ci si capisce niente, i ragazzini…" O, ancora, era lui per primo a nominare hashish e cocaina con i brand di lusso, come Padra, Vuitton, Rolex e Ferrari.