Governo taglia fondo per disturbi alimentari, Tidei (Iv): “Nel Lazio 2 milioni in meno, Rocca agisca”
Nella legge di bilancio appena approvata il governo Meloni ha tagliato i soldi da destinare al Fondo per il contrasto dei disturbi alimentari, che era stato istituito nel 2021 e finanziato con 25 milioni di euro tra il 2022 e il 2023. L'esecutivo ha fatto sapere che sta tentando di reperire le risorse per confermare il fondo, ma ad oggi gli investimenti risultano azzerati.
Questo significa che sono a rischio tutti i progetti legati al contrasto di malattie come l'anoressia nervosa, la bulimia nervosa e il disturbo di alimentazione incontrollata. Nel Lazio la mancata conferma del Fondo equivale a un taglio di ben 2.397.500,00 euro, che erano destinati alle strutture territoriali.
Grazie al Fondo sono stati assunti in tutta Italia 780 tra psicologi, psichiatri e neuropsichiatri infantili, infermieri, dietisti e nutrizionisti e medici specialisti in nutrizione clinica, per far fronte ai tanti casi diagnosticati di anoressia e bulimia tra i ragazzi durante la pandemia. Basti pensare che nel 2019 i casi erano 680.669, mentre nel 2023 sono arrivati a 1.680.456.
Per questo la consigliera di Italia Viva, Marietta Tidei, ha presentato una mozione rivolta la presidente della Regione, Francesco Rocca, e che impegna il governatore ad attivarsi "urgentemente, presso le sedi istituzionali competenti, affinché il Governo riconosca un apposito budget all’interno dei LEA da destinare al finanziamento di interventi strutturali ed efficaci volti al contrasto dei disturbi alimentari".
"Questo taglio significa un'interruzione delle cure per tanti pazienti, soprattutto giovani e giovanissimi. Tra l'altro con la pandemia questi disturbi sono aumentati, così come sono aumentati gli accessi al pronto soccorso. Le cure, il supporto psicologico possono voler dire la salvezza per tanti ragazzi. Tagliare i fondi significa far venire meno una possibilità di cura per tanti giovani affetti da questi disturbi", ha spiegato a Fanpage.it Marietta Tidei.
La consigliera di Italia Viva ha ribadito di aver presentato una mozione rivolta al presidente Rocca per impegnarlo "ad attivarsi presso tutte le sedi istituzionali. Il mio partito ha fatto una battaglia su questo in tutte le regioni perché il problema è diffuso e influisce in modo negativo sulla vita dei cittadini. Per quanto riguarda il Lazio, crediamo che un altro tema importante sia quello della residenzialità. Se escludiamo l'esempio di eccellenza del Santa Maria della Pietà, in realtà non esistono altre strutture residenziali pubbliche sul territorio. E invece avremmo bisogno di più strutture residenziali per ospitare i pazienti. E per questo continueremo a lavorare e a chiedere che la rete territoriale venga potenziata".
Il fenomeno ha assunto dimensioni preoccupanti, ha sottolineato ancora Tidei, "e quindi tagliare risorse a questo significa non guardare in faccia la realtà, e un Paese che non si prende cura della vita e della salute dei più giovani è un Paese che non pensa al futuro".