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Governo taglia fondi ai Comuni, Leodori (Pd Lazio): “Meloni non può scaricare suoi fallimenti sui sindaci”

“Europee? Sta crescendo l’entusiasmo attorno al Pd e a chi lo guida. Nel Lazio siamo impegnati nel coinvolgimento di tutti i candidati del nostro collegio, in primis naturalmente Elly Schlein e Nicola Zingaretti”. Così a Fanpage.it Daniele Leodori, segretariio del Pd Lazio.
A cura di Enrico Tata
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Daniele Leodori, segretario del Pd Lazio, con il decreto attuativo della legge di bilancio il Governo ha intenzione di ridurre i trasferimenti agli enti locali di ben 250 milioni di euro all’anno. Per Roma, per esempio, si tratta di un taglio di 81 milioni di euro nei prossimi cinque anni e ieri l’Assemblea capitolina ha approvato una mozione del Pd proprio su questo tema. Il governo sta abbandonando le amministrazioni locali?

Sì, è così. Ma non è nulla di nuovo, purtroppo siamo abituati da questo Governo a decisioni che scaricano sugli amministratori locali responsabilità che non sono loro. E non possono continuare ad essere i sindaci i parafulmini delle difficoltà del Governo. Quest’ultima decisione poi è paradossale: i Comuni che hanno speso e stanno spendendo meglio le risorse del PNRR saranno quelli più colpiti.

Insomma, paradossalmente i comuni che hanno utilizzato meglio i fondi del Pnrr saranno penalizzati dal Governo guidato da Giorgia Meloni…

È incredibile ma è così. Penso ad un Sindaco che ha lavorato per impegnare al meglio tutte le risorse del PNRR e come ricompensa si trova a dover gestire questi tagli. Con una mossa, quindi, il Governo ha lanciato due messaggi devastanti. Il primo: chi ha lavorato bene, nonostante tutte le difficoltà che ci possono essere nella messa a terra delle risorse europee, ottiene come riconoscimento tagli alle risorse del bilancio; il secondo: alla fine a pagare sono sempre le cittadine e i cittadini che avranno meno trasporti, meno mense e, in generale, meno servizi alla persona. E tutto questo è inaccettabile.

Il Ministro Piantedosi ha un po’ frenato sui tagli. Si tratta di uno stop in vista delle amministrative del 8-9 giugno?

La speranza è che non sia così e che si siano resi conto del danno agli enti locali. Lo spero perché questo è un danno che vanificherebbe non solo tutti gli sforzi fatti dai Comuni nell’attuazione del Pnrr, ma anche un danno a tutte quelle famiglie che ai Comuni chiedono giustamente servizi adeguati. Dobbiamo sempre ricordarci l’obiettivo con cui è nato il PNRR: rafforzare la coesione territoriale e far ripartire il Paese dopo i due anni difficilissimi sia dal punto di vista economico che sociale dovuti alla pandemia. Tagliare queste risorse vorrebbe dire ridimensionare gli sforzi fatti per far ripartire il Paese.

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, non si è espresso in merito a questi possibili tagli. Avrà il coraggio di andare contro Meloni?

Spero che il Presidente Rocca si unisca alla nostra battaglia per modificare questa impostazione del Governo con l’obiettivo di tutelare gli enti locali e le cittadine e i cittadini della nostra Regione che potrebbero vedersi vanificate le ricadute positive che le risorse del PNRR potrebbero avere. E questa è una cosa della quale potremmo pentirci amaramente nei prossimi anni.

Capitolo Europee, che risultato si aspetta nel Lazio?

Vedo che tutti si stanno impegnando per ottenere il miglior risultato possibile e per tornare a far crescere il nostro Partito. Ho girato molto in questa campagna elettorale e sento che le nostre proposte su temi chiari e concreti sono molto apprezzate. Gli stessi temi che il centrodestra che governa da ormai quasi due anni le principali istituzioni del Paese, sta dimostrando di trascurare. Penso ai tagli alla sanità, che in percentuale sul Pil nei prossimi anni raggiungerà il punto più basso, e penso ad un’altra priorità: il salario minimo. I lavoratori poveri sono sempre di più e la politica non può continuare a voltarsi dall’altra parte ma deve mettere in campo soluzioni concrete. Noi diciamo una cosa chiara: sotto i 9€ l’ora non si può chiamare lavoro ma sfruttamento.

Senta, stanno facendo discutere le posizioni del candidato Tarquinio, che per esempio ha proposto di sciogliere la Nato. Il Pd Lazio che posizione prende in merito?

La linea del Partito Democratico sulla Nato e sulla Pace è molto chiara ed è stata ribadita più volte dalla nostra Segretaria nazionale.

Con la candidatura di Schlein non c’è il rischio che nessuna donna venga eletta nel Lazio?

Noi siamo impegnati nel coinvolgimento di tutte le candidate e i candidati del nostro collegio, in primis naturalmente Elly Schlein e Nicola Zingaretti. La nostra è una lista ricca di competenze e pluralismo, di persone di esperienza, riconosciute e spendibili. Stiamo provando a valorizzare al massimo tutti i profili e sono certo che questo lavoro pagherà anche per le candidate.

Senta, nel Lazio, in generale nella circoscrizione Centro, la segretaria può vincere la sfida delle preferenze con Meloni?

Sarebbe fuorviante giudicare i risultati delle urne esclusivamente da questo punto di vista. La Presidente del Consiglio ha fatto la scelta di polarizzare tutta la campagna elettorale, riducendola a un plebiscito su di sé. Non a caso, sta utilizzando solo il suo nume di battesimo. Il massimo della semplificazione. Non ho ben capito però cosa intenda fare insieme al suo Partito una volta eletta in Europa. Elly Schlein ha scelto una modalità completamente opposta: parlare dei problemi veri del Paese, girare tra la gente, toccare le persone, costruire una squadra plurale. Come facciamo a paragonare questi due opposti approcci? Io posso dire che sento un rinnovato entusiasmo attorno al Partito Democratico. Fino ad oggi con Schlein e Zingaretti abbiamo organizzato più di 50 appuntamenti nel Lazio, tutti davvero molto partecipati da cittadine e cittadini che si stanno riavvicinando alla politica.

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