Gloria morta a 2 anni al Policlinico di Tor Vergata: medici condannati per omicidio colposo
Per la morte di Gloria Maria Ascia sono stati condannati a 2 anni e 2 mesi tre medici del Policlinico di Tor Vergata, mentre la struttura dovrà risarcire la famiglia con 1 milione e mezzo di euro. Questo il contenuto della sentenza emessa ieri dal Tribunale di Roma, che ha messo la parola fine alla vicenda giudiziaria sulla morte della bambina di soli 2 anni avvenuta nel settembre del 2013 nell'ospedale romano. Secondo i giudici la piccola, arrivata dalla Sicilia a Roma con i genitori per curare la grave forma di anemia falciforme di cui soffriva, è morta in conseguenza degli errori dei due medici e dell'anestesista che l'hanno avuta in cura, ritenuti colpevoli di omicidio colposo.
Gloria Maria si sarebbe dovuta sottoporre a un trapianto di midollo spinale, avendo trovato un donatore compatibile, con la speranza così di poter sopravvivere alla malattia. Un intervento che necessita di una lunga preparazione, così la bambina viene ricoverata per ricevere i farmaci necessari a sostenere l'intervento il mese successivo. Le viene applicato un catetere venoso centrale che, infilato in maniera errata, ne provoca il decesso. "L’intervento di posizionamento di un catetere venoso centrale, per una serie di ritardi diagnostici, ha causato alla bambina un arresto cardiocircolatorio per emotorace destro e emopericardio da lesione della vena cava superiore e del ventricolo destro", si legge negli atti.
"Errori a catena: Maria Gloria si sarebbe potuta salvare"
Secondo quanto emerso dall'inchiesta – e raccontato oggi dal Messaggero che ricostruisce l'intera vicenda giudiziaria – Gloria si sarebbe potuta salvare se, dopo quel primo errore, i medici si fossero accorti dalla lastra della lesione che aveva provocato un'emorragia visibile dall'analisi. Ma il personale medico che ha in cura la bambina si accorge che qualcosa non va dopo circa un'ora e mezzo ed è troppo tardi ormai per salvarla.