Gli attivisti di Ultima Generazione bloccano l’A1 verso Roma: la polizia li trascina e ammanetta
Nuovo blocco stradale degli attivisti per il clima di Ultima Generazione. Ragazzi e ragazze si sono seduti lungo l'autostrada A1 nel territorio di Fiano Romano, all'altezza del chilometro 525 verso Roma, nel tratto compreso tra lo svincolo Ponzano Romano-Soratte e l'allacciamento Diramazione Roma Nord. In nove hanno occupato la carreggiata intorno alle ore 9 di martedì 25 luglio, impedendo il transito dei veicoli. Hanno esposto uno striscione con scritto "Stop carbon fossile" per protestare contro le scelte del governo nell'ambito della produzione dell'energia e per tenere alta l'attenzione nei confronti dei cambiamenti climatici.
La protesta messa in atto da Ultima Generazione va avanti ormai da mesi, con numerosi blocchi stradali a Roma e altre città d'Italia. Tra le tante, l'azione della scorsa estate che li vede incollati alla statua del Laocoonte ai Musei Vaticani ha portato alla condanna di due attivisti. Inevitabili stamattina i disagi per gli automobilisti in transito lungo il tratto di autostrada in cui era in corso la protesta, si sono dovuti fermare in attesa dell'arrivo delle forze dell'ordine.
Attivisti trascinati e ammanettati
Alcuni automobilisti hanno perso la pazienza e hanno inveito contro gli attivisti, insultandoli e chiedendogli insistentemente di lasciarli passare. Il tratto di autostrada interessato alla protesta è stato temporaneamente chiuso, in attesa dell'intervento delle forze dell'ordine. Nel giro di circa mezz'ora i poliziotti hanno spostato gli attivisti di peso trascinandoli sull'asfalto, li hanno ammanettati a bordo strada, liberato la carreggiata e la circolazione è ripresa normalmente. Tutti e nove gli attivisti sono stati portati negli uffici di polizia per l'identificazione.
"Nel nostro Paese si stanno susseguendo le temperature più alte mai registrate (con conseguente black-out per scioglimento dei cavi elettrici a Catania e Roma). E mentre il Governo e le opposizioni polemizzano sul salario minimo, in Italia i lavoratori muoiono durante l’orario di servizio a causa delle ondate di calore nelle Marche, nel Bresciano, a Lodi, a Firenze" commentano gli attivisti in protesta. Ieri ad esempio a Montalto di Castro in provincia di Viterbo un bracciante agricolo è morto di caldo, mentre raccoglieva cocomeri in un campo sotto al sole cocente. Assistiamo inoltre a fenomeni estremi senza precedenti. Ieri una donna è morta schiacciata sotto il peso di un albero caduto per il forte vento. Siamo in strada con i nostri corpi, a fare disobbedienza civile nonviolenta”.