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Gli atenei del Lazio ospiteranno 5 nuovi centri antiviolenza per donne e minori

La regione Lazio ha disposto l’apertura di 5 nuovi centri antiviolenza all’interno degli atenei del territorio: coinvolte anche le università di Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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All'interno degli atenei della regione Lazio arriveranno 5 centri antiviolenza destinati al supporto delle donne vittime di maltrattamenti e ai minori. La decisione, presa lo scorso ottobre, arriva direttamente dalla Regione Lazio: nei suoi canali social, infatti, è stato comunicato che per il progetto verranno investiti circa 335mila euro.

I centri antiviolenza e le case rifugio saranno istituite su tutto il territorio regionale, nelle province di Viterbo, Frosinone, Latina e nella Città Metropolitana del Lazio. Qui, in particolare, sono previsti nelle tre grandi università pubbliche: Tor Vergata, Roma Tre e La Sapienza. Proprio in quest'ultimo ateneo sarà organizzato il primo centro antiviolenza, probabilmente nella zona di San Lorenzo, ma stando a quanto è stato appreso da Fanpage.it, anche l'Università degli Studi di Roma Tre saprebbe già dove collocare il suo: in una struttura su via Ostiense poco distante dai nuovi edifici del rettorato.

I nuovi centri antiviolenza sono destinati principalmente alle studentesse, ma sono aperti a tutte le donne: oltre ad accogliere donne e minori in condizioni difficili, potrebbero essere utilizzati anche come spazio per promuovere percorsi di formazione rivolti a studenti e studentesse per diffondere una cultura di rispetto delle identità di genere.

La regione Lazio contro la violenza di genere

Nella regione Lazio oggi sono presenti già 28 centri antiviolenza a cui si sommano altre 12 case rifugio, ma è la prima volta che le università vengono coinvolte in progetti con questo scopo, nonostante le proposte che spesso sono arrivate da parte degli studenti e delle studentesse. Questo è un segnale importante: "Aumentiamo gli spazi fisici in cui tutte le donne, anche le più giovani, possono andare per iniziare percorsi di uscita dalla violenza – dichiara il governatore della regione Nicola Zingaretti – Lo facciamo nei luoghi della cultura, dell’educazione e della crescita, nei posti dove si apprende, con l’idea di promuovere la libertà, l’autonomia e l’autodeterminazione e di porre una ferma opposizione di fronte a costrizioni, comportamenti violenti e coercitivi."

Altre iniziative contro la violenza di genere

Oltre alla disposizione dell'apertura dei centri antiviolenza e delle case rifugio, la regione Lazio continua a mobilitarsi per prevenire e contrastare la violenza di genere e supportare tutte le vittime, sia donne che bambini e bambine. Sono previste, infatti, iniziative nei comuni del territorio per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere, empowerment delle donne e promozione delle Pari opportunità. Oltre alle azioni di educazione, sensibilizzazione, formazione e promozione su questi temi, però, la regione ha in programma di affiancare ai fondi per i centri antiviolenza anche alcuni destinati al supporto per gli orfani di femminicidio.

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