Giubileo 2025

Giubileo, l’assessore Catarci: “A Roma manca personale, da Governo serve sforzo straordinario”

Andrea Catarci, assessore Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, ai microfoni di Fanpage.it: “Abbiamo bisogno assoluto prima del Giubileo, quindi in questi mesi o nei primissimi mesi del 2025, di assumere personale in forma straordinaria perché nonostante gli sforzi che facciamo come Roma Capitale, il numero è ancora insufficiente per erogare adeguati servizi alla cittadinanza e ai milioni di visitatori che arriveranno a Roma”.
A cura di Enrico Tata
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Mancano tre mesi all'inizio del Giubileo e Roma è ancora piena di cantieri ed è congestionata dal traffico. Andrea Catarci, assessore Politiche del Personale, al Decentramento, Partecipazione e Servizi al Territorio per la Città dei 15 minuti, una delle risposte che state mettendo in campo per aiutare la mobilità in città è il potenziamento dello smart working per i dipendenti comunali. In cosa consiste?

Lo smart working è una modalità a cui ci eravamo abituati durante la pandemia e che purtroppo a Roma Capitale è stata praticamente cancellata per intero. È una forma di lavoro che esige una programmazione maggiore, soprattutto da parte delle sfere dirigenziali. Abbiamo aumentato in maniera importante il numero dei dipendenti in smart working, che sono passati dai 3.900 circa di fine 2022 a poco più di 6.000 a dicembre dell'anno successivo e a metà del 2024 siamo intorno ai 6.300 dipendenti che fanno smart working e una buona parte, il 40 per cento, lo fa per almeno due giorni a settimana. Il totale dei dipendenti che possono essere coinvolti sono 9mila su 22.500 complessivi. Nell'arco della consiliatura vogliamo arrivare a 9mila, ma già adesso, prima del Giubileo, vogliamo incrementare questo numero perché gli spostamenti casa lavoro sono la maggiore causa del traffico.

Il personale capitolino è sufficiente ad affrontare uno sforzo del genere, come quello del Giubileo? Dal governo arriveranno aiuti? Ci sono concorsi in vista?

Da due anni abbiamo invertito la tendenza e il personale ha ripreso ad aumentare. Da 21.300 è tornato a 22.500, ma quindici anni fa c'erano addirittura 28mila dipendenti a Roma. Abbiamo bisogno assoluto prima del Giubileo, quindi in questi mesi o nei primissimi mesi del 2025, di assumere personale in forma straordinaria perché nonostante gli sforzi che facciamo come Roma Capitale, il numero è ancora insufficiente per erogare adeguati servizi alla cittadinanza e ai milioni di visitatori che arriveranno in città. Da questo punto di vista c'è un dialogo serrato con il Governo, in particolare con il ministro Zangrillo e con il ministro Giorgetti. Ma dobbiamo concretizzarlo. Sono molto fiducioso che nei prossimi mesi, anzi nelle prossime settimane, ci siano novità importanti e Roma Capitale abbia finalmente un piano straordinario di assunzioni. 

Capitolo Carta d'identità elettronica: i cittadini lamentano ancora qualche ritardo di troppo nelle tempistiche degli appuntamenti. Ci fa un quadro?

Facciamo una media di 30.000 carte d'identità al mese, arriveremo a oltre 360.000 carte d'identità consegnate in un anno. Abbiamo ancora problemi di tempistiche in alcuni casi, ma ormai siamo 2,1 milioni di persone, cittadine e cittadini romani che hanno il documento elettronico. Contiamo entro la fine del 2025 ad averlo dato a tutte le romane e i romani. E contiamo anche di abbassare i tempi di attesa, che nella prima metà del 2024 in media sono stati 35/36 giorni, ancora troppo alti. Cercheremo di fare meglio e possiamo fare meglio, soprattutto man mano che si riduce il numero delle persone con carta di identità solo cartacea. 

State portando avanti un lavoro per ridefinire le mappe di quartieri e municipi. In cosa consiste e soprattutto cosa cambierà per i cittadini?

Abbiamo una grande esigenza e un grande bisogno. Stiamo facendo tanti investimenti in città per la prima volta dopo tanti anni, anche nelle periferie della nostra città, che per decenni sono uscite dalle priorità di Roma Capitale in maniera assurda. Perché i cittadini crescevano proprio in quelle periferie dove mancano servizi, dove mancano scuole, dove mancano collegamenti. Però abbiamo l'esigenza in queste periferie di lavorare sull'identità dei quartieri vecchi e nuovi, di quelli storici e di quelli nati negli ultimi decenni. Abbiamo la necessità di ricostruire il senso di appartenenza alla comunità di quartiere e di Roma. Abbiamo ricostruito municipio per municipio le mappe dei quartieri e siamo arrivati a mappare oltre 360 quartieri. Le discuteremo queste mappe in incontri partecipativi con la cittadinanza, perché tracciare i confini dei quartieri è materia delicata e ha bisogno di tante discussioni. Stiamo lavorando con l'Istat e con le tre università romane per arrivare al prodotto finale, che sarà l'unità su cui Roma dovrà essere studiata da ora in poi. Non più le zone urbanistiche del '77, ma i nuovi quartieri di Roma del 2024/2025.

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