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Giro di prostituzione da migliaia di euro tra Pomezia e Torvajanica: arrestati marito e moglie

Un giro di prostituzione tra Pomerzia e Torvajanica gestito da una coppia di cinesi fruttava decine di migliaia di euro. I carabinieri lo hanno scoperto grazie alla segnalazione dei residenti.
A cura di Alessia Rabbai
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Gestivano un giro di prostituzione tra Pomezia e Torvajanica, marito e moglie sono stati arrestati e messi ai domiciliari. I carabinieri del Nucleo Operativo della Compagnia di Pomezia li hanno raggiunti nella mattinata di giovedì 21 settembre presso la loro abitazione sul litorale della provincia Sud di Roma, rendendo esecutiva la misura di custodia cautelare disposta dal giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Velletri. Si tratta un quarantottenne e di una cinquantaduenne cinesi. Le ipotesi di reato sono favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in concorso.

Le indagini dei militari coordinati dalla Procura della Repubblica di Velletri sono partite nell’estate del 2022, quando alcuni residenti del litorale della provincia Sud di Roma, appunto nelle zone di Pomezia e Torvajanica hanno notato un via vai di uomini, che entravano e uscivano da una villa nella zona residenziale di Torvajanica Alta. Movimenti sospetti, che avvenivano sia di giorno che di notte. Così ne hanno informato i carabinieri, che hanno raccolto le informazioni utili ad avviare le indagini.

Hanno scoperto che marito e moglie come due imprenditori si occupavano in prima persona di un giro di prostituzione: lei faceva la dirigente, erano impegnati a trovare gli appartamenti dove mettere le ragazze che intrattenevano i rapporti sessuali a pagamento con i clienti, a gestire i loro trasferimenti, a far loro arrivare da mangiare. Alla donna in particolare spettava inoltre il compito di "pubblicizzare" gli incontri online, rispondendo ai clienti che chiedevano informazioni su tariffe, orari. Un giro che ammontava a migliaia di euro, del quale marito e moglie prendevano il 50 per cento del ricavato.

I carabinieri hanno perquisito l'abitazione e sequestrato del materiale informatico e di numerosi telefoni, all'interno dei quali hanno trovato degli indizi di prova utili per ricostruire il quadro della vicenda e grazie ai quali il gip ha disposto la misura cautelare.

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