Giorgia e Beatrice morte sull’Olimpica, la Procura: “Niente guard rail, responsabilità del Campidoglio”
Per la Procura di Roma che sta indagando sull'incidente avvenuto sull'Olimpica in cui hanno perso la vita Giorgia Anzuini e Beatrice Funariu, rispettivamente di 20 e 22 anni, nella notte dell'11 luglio 2022, la responsabilità si trova in Campidoglio. Le ragazze, secondo la Procura, hanno perso la vita dopo un salto di corsia nel tratto, all'altezza del Foro Italico, dove non c'è spartitraffico.
Così è stato chiesto il rinvio a giudizio per gli ultimi quattro dirigenti del Simu, Sviluppo infrastrutture e manutenzione urbana, il dipartimento che opera a Roma. La prima segnalazione di pericolo del tratto stradale risale al 2001. Eppure in 21 anni non è mai stato installato un guard rail, nonostante, come sostiene il pm Fabrizio Tucci, i quattro dirigenti avrebbero avuto gli strumenti per la farlo, evitando la morte delle due ragazze.
L'incidente sull'Olimpica
Giorgia e Beatrice erano migliori amiche. Dimostravano l'una all'altra il loro affetto, sui social come nella vita reale. Uscivano spesso insieme, come quella sera. Stavano rientrando, verso le 3 di notte, in zona San Giovanni. Stavano viaggiando a 55 chilometri orari quando perdono il controllo dell'automobile. Una sgommata, poi un botto forte. Questo è quanto hanno descritto più volte i residenti della zona, dove le ragazze sono state sbalzate fuori dall'auto e finite in terra, sull'asfalto. Coinvolto nell'incidente anche il regista di Mare Fuori, Carmine Elia, rimasto ferito gravemente. Secondo gli inquirenti la presenza di un guard rail le avrebbe potute salvare.
Nel frattempo, però, quel tratto dell'Olimpica, a più di due anni dall'incidente, è ancora senza gurd rail, nonostante gli annunci. A breve dovrebbero iniziare i lavori per installarlo. Intanto, però, appena cinque mesi dopo le due ventenni, sullo stesso punto ha perso la vita lo studente fuorisede Giacomo Sabelli.
Chi sono i quattro dirigenti che rischiano il processo
Secondo quanto riporta il Corriere della Sera, fra i quattro dirigenti del Simu a processo c'è Fabio Pacciani, dal 2016 direttore dell'urbanizzazione primaria e dal 2018 capo del Simu, fino gennaio del 2022. Con lui, con le medesime responsabilità, anche Ernesto Dello Vicario, che ha preso il compito di direttore di dipartimento subito dopo Pacciani, il 3 gennaio.
Rischiano il processo anche altri due dirigenti, Marcello Garau, direttore delle opere stradali tra il 2020 e il 2021, e Andrea Ruggeri, che lo ha sostituito nel 2022. Le accuse sarebbero legate alle prescrizioni dei reati commessi, secondo l'accusa, prima del 2016, da quella prima segnalazioni di pericolosità arrivata il 27 aprile del 2001 dal capo della polizia dell'epoca.