Giorgia e Beatrice morte sull’Olimpica, indagati due dirigenti comunali: “Perché non c’era il guardrail?”
È la notte dell'11 luglio 2022 quando Giorgia Anzuini e Beatrice Funariu, due amiche di 22 e 20 anni, perdono la vita guidando sull'Olimpica all'altezza di via della Moschea. Secondo i rilievi a essere fatale è l'alta velocità, per colpa della quale perdono il controllo della macchina finendo per schiantarsi contro l'auto del regista di "Mare Fuori" Carmine Elia, che viaggia in direzione opposta. In un primo momento l'uomo – rimasto ferito nell'impatto che non lascia scampo alle due ragazze – viene iscritto al registro degli indagati per omicidio stradale come atto dovuto, le successive risultanze investigative hanno stabilito che l'uomo non avrebbe potuto far nulla per evitare l'incidente.
Ora, secondo l'accusa, se sul tratto di strada in questione ci fosse stato il guardrail le due ragazze si sarebbero potute salvare e l'incidente avere un esito meno drammatico. Per questo l'accusa ha deciso di iscrivere nel registro degli indagati due dirigenti del Simu – il dipartimento comunale che si occupa di manutenzione urbana e infrastruttura – per omicidio stradale.
In quel tratto di via Olimpica le strutture protettive al lato della strada, sarebbero dovuto essere installate da tempo. La prima richiesta è addirittura del 2001, quando l'allora capo della Polizia Locale chiede al comune di intervenire al più presto, vista l'incidenza di gravi incidenti, purtroppo spesso mortali. Passano gli anni ma – come ricostruito oggi sulle pagine del Corriere della Sera – non succede nulla e dal 2003 a oggi avvengono venti incidenti mortali per "salto di corsia". Dopo aver letto il risultato della consulenza chiesta dalla procura, il pm Fabrizio Tucci ha scelto di procedere contro i dirigenti del Campidoglio.