Giorgetti spiega perché ha tagliato 425 milioni sulla Metro C di Roma: manca il progetto
Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha spiegato perché il governo ha deciso di tagliare 425 milioni di euro per la realizzazione delle nuove fermate della Metro C di Roma. Una decisione che, secondo il sindaco Gualtieri, non solo mette a rischio la Tratta T1 della Linea C, da piazzale Clodio alla Farnesina, ma fa anche lievitare i costi e i tempi di realizzazione della tratta T2 Venezia – Clodio.
In sostanza Giorgetti ha fatto sapere che il taglio era necessario perché non esiste ancora una progettazione definitiva dell'opera. "La logica che sta dietro le nuove regole di bilancio, piacciano o no – a me alcune sembrano assurde – è che bisogna stanziare le risorse quando si è sicuri di realizzare le opere: aiutate il ministro dell'Economia a vincere il Nobel dell'austerità a Bruxelles. Quando le Amministrazioni mi chiedono stanziamenti, mi devono dimostrare che hanno il progetto esecutivo e che sono in grado di spendere e presentare il timing di esecuzione, allora io metto i soldi".
Sulla Metro C, ha proseguito il ministro in audizione in commissione Bilancio alla Camera, "manca la progettazione definitiva, magari si fa in 20 giorni, ma temo di no, però è un'opera meritoria e quindi vediamo come organizzarci. Purtroppo per tanti motivi in questo Paese, nonostante tanti tentativi lodevoli di modificare il Codice Appalti, il ciclo delle opere pubbliche è molto complicato".
Attualmente la tratta della Metro C aperta al pubblico è quella che va da Pantano a San Giovanni: 22 stazioni per una lunghezza complessiva di 18,5 chilometri, con l'ultima stazione, quella di San Giovanni, inaugurata nel 2018. A settembre 2025 è prevista l'apertura di due nuove fermate: Colosseo e Porta Metronia. Inoltre è prevista nel 2030 la fine dei lavori per la stazione-museo di piazza Venezia.
E poi? La Tratta T2 prevede la realizzazione di altre quattro fermate lungo un tracciato di 3,3 chilometri: Chiesa Nuova, San Pietro, Ottaviano e Clodio-Mazzini. La Tratta T1, invece, prevede la realizzazione delle fermate Auditorium e Farnesina. Il progetto definitivo della prima tratta è in fase di approvazione, ma quello della Tratta T1, oggetto del taglio del governo Meloni, ancora non esiste. Secondo il sindaco Gualtieri, tuttavia, lo stop dei finanziamenti per le fermate Auditorium e Farnesina avrà ripercussioni a cascata su tutti i lavori della Metro C, causando ritardi e costi superiori.
Secondo i consiglieri della Lega in Campidoglio, Fabrizio Santori, Maurizio Politi e Angelo Valeriani, "è in corso una rimodulazione delle risorse in bilancio per il completamento dell'intera infrastruttura, ma purtroppo, come osservato dal ministro dell'economia Giorgetti, l'opera manca di progettazione definitiva".
Ricordano i consiglieri leghisti che il Ministero dei Trasporti ha firmato uno schema di convenzione con Roma Capitale per 3,95 miliardi di euro, di questi 890 milioni sono destinati al completamento del tratto T1, quello che va da Farnesina a piazzale Clodio. "Se sono stati già sbloccati oltre 2 miliardi di euro e c'è il cantiere, e' solo grazie all'impegno del ministro Salvini. Basta falsità e strumentalizzazioni, siamo stanchi di proclami sulla mobilità sostenibile e critiche basate sul nulla recitati sul Metro imperfetto dell'immobilismo e della vanità della sinistra".
La risposta del sindaco Gualtieri
Secondo il sindaco Gualtieri nel caso della Tratta T1, " la possibilità, a cui il ministro ha fatto riferimento, di separare il finanziamento della progettazione definitiva da quello della realizzazione, recentemente introdotta nell’ordinamento con il comma 70 dell’art. 1 della legge 213/2023, non è applicabile perché il contratto della Metro C prevede l’opzione contrattuale di affidamento integrato di progettazione e realizzazione della tratta T1 al Contraente Generale. L’alternativa di una separazione tra progettazione definitiva ed esecuzione, che il taglio attuale renderebbe obbligata, è inattuabile perché non solo costringerebbe a fare una nuova gara per la T1 aumentando i tempi, ma determinerebbe anche l’aumento di 50 milioni dei costi della tratta T2 perché costringerebbe a realizzare il capolinea a Mazzini/Clodio, che a sua volta comporterebbe notevoli disagi in quel quadrante".
Infine, ha concluso il sindaco, "prima di fare il nuovo appalto per la T1 bisognerebbe attendere il collaudo della tratta T2, il che significherebbe uno slittamento di quasi dieci anni nella realizzazione della T1. La T1 è già molto avanti avendo già realizzato il PFTE, la VIA e l’affidamento. La progettazione definitiva sarebbe di rapida esecuzione e consentirebbe di realizzare in parallelo le due tratte T1 e T2 con un notevole risparmio di tempi e costi. Siamo comunque pronti a un confronto tecnico per ripristinare il finanziamento dell’opera e definire il profilo temporale della sua articolazione interna più idoneo a consentire di completare la metro C il piú rapidamente possibile e a conseguire l’obiettivo indicato dal Ministro di utilizzare pienamente lo spazio fiscale disponibile. Obiettivo che verrebbe invece vanificato proprio dal taglio attuale del 50% della T1, che bloccando l’opera congelerebbe i restanti 400 milioni di risorse stanziate".