Gina Lollobrigida, chiesta condanna a 7 anni e 6 mesi per Piazzolla: “Era fragile, lui la manipolava”
Sette anni e sei mesi di carcere: questa è la condanna richiesta dalla pm Eleonora Fini nei confronti di Andrea Piazzolla, il factotum di Gina Lollobrigida imputato per il reato di circonvenzione d'incapace. Secondo la ricostruzione presentata in aula durante l'udienza, Piazzolla avrebbe approfittato dello stato psicologico della sua datrice di lavoro: Lollobrigida si sarebbe trovata totalmente nelle mani dell'imputato. "Era un bravo factotum, ma lei si era convinta che fosse insostituibile – ha dichiarato durante l'udienza la pm – Era diventato un rapporto di squilibrio a cui si è aggiunto il totale isolamento attorno alla donna. La corte parla di deficienza psichica in maniera esplicita: è quanto riscontrato in Lollobrigida", riporta il Corriere della Sera.
La richiesta della pm: la condanna a più di sei anni
Per poter considerare realizzato il reato di circonvenzione d'incapace è necessario occorre che siano presenti alcuni elementi. "Per prima cosa deve essere esserci un rapporto di squilibrio fra imputato e vittima. E secondo l'incidente probatorio, Piazzolla avrebbe manipolato l'attrice", ha spiegato la pm.
"Anche i consulenti tecnici sono arrivati alla stessa conclusione dell'accusa. Si tratta di compromissione decisionale: Lollobrigida aveva un indebolimento della corretta percezione della realtà ed era isolata dai suoi affetti – ha aggiunto la pm – Credo che la circonvenzione sia dimostrata dalle sentenze della Cassazione".
Cosa è successo
Una tesi, quella presentata in tribunale, che il figlio della diva, Andrea Milko Skofic, sostiene da tempo. "Mia madre è cambiata dopo averlo conosciuto: lui si è approfittato di una sua debolezza, per questo ho denunciato", aveva dichiarato. Da quando Piazzolla lavorava per Lollobrigida, la donna si ha smesso di vedere figli e nipoti. "Non sono stato io ad impedirglielo, era lei che non voleva", si è sempre difeso Piazzolla che, nel frattempo, è stato accusato di essere entrato in possesso di gran parte del patrimonio della diva.
Fra il 2013 e il 2018, l'ex factotum di Lollobrigida le avrebbe sottratto almeno 3 milioni in beni e contanti: 350 beni di proprietà della diva sarebbero stati venduti all'asta. A questo, si aggiunge anche il furto della Jaguar, poi rivenduta per 130mila euro. Ma i vantaggi di Piazzolla non sarebbero finiti qui: Piazzolla ha svolto per anni anche il ruolo di assistente della diva ed ex manager della sua società. Ma a Fanpage.it aveva smentito: "Non sapevo che esistesse questa società".