Gigi Proietti, l’origine della barzelletta sul Cavaliere Nero a cui ‘non devi rompe er ca**o’

Tutti, almeno una volta nella vita, hanno sentito pronunciare una delle frasi più famose di Gigi Proietti, "al cavaliere nero non gli devi cacà er cazzo!". Si tratta di un'esclamazione entrata anche nel lessico comune, detta tante volte per scherzare o imitare il celebre attore scomparso questa mattina all'età di 80 anni. Non tutti sanno però da cosa ha origine. La barzelletta de ‘Er Cavaliere Bianco e er Cavaliere Nero' fa parte delle ‘riflessioni colte', che Gigi Proietti ha proposto più volte durante i suoi esilaranti spettacoli a teatro, facendo ridere tutta la sala. La massima del Cavaliere Nero viene raccontata da uno studente di liceo, un ‘coatto', che risponde all'invito del suo professore a raccontare una storia che abbia una morale.

La barzelletta del Cavaliere Bianco e del Cavaliere Nero

In una classe di cuola, ‘s'arza un coatto pe raccontà una storia':
"Er cavaliere bianco e er cavaliere nero fanno a duello, er cavaliere nero ammazza er cavaliere bianco.
Mo er cavaliere bianco c’aveva tre fiji, tutti e tre sfidano er cavaliere nero, ma er cavaliere nero l’ammazza tutti e tre.
Mo sti tre fii c’avevano tre fii per uno; tutti e nove sfidano er cavaliere nero, ma er cavaliere nero l’ammazza tutti e nove.
Mo sti nove fii c’avevano tre fii per uno; tutti e ventisette sfidano er cavaliere nero, ma er cavaliere nero l’ammazza tutti e ventisette! Mo sti ventisette fii c’avevano tre fii per uno…"
"Va bene basta – dice il professore – Abbiamo capito, dicce la morale della storia…”
– "ok ok….la morale è che….al cavaliere nero non gli devi cagà er cazzo!"

La morte di Gigi Proietti: una vita fedele alla sua città

Artista a 360 gradi, grande attore teatrale, cinematografico e televisivo, Gigi Proietti è morto questa mattina, proprio nel giorno del suo compleanno. Da tempo soffriva di problemi cardiaci, e da quindici giorni era ricoverato per gravi complicazioni. Ieri sera le sue condizioni si sono aggravate, questa mattina il decesso. Roma perde uno dei suoi attori più fedeli, uno di quelli innamorati del suo dialetto e che la celebrava in ogni momento della sua vita.