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Gigi Proietti, i romani lo ricordano cantando stornelli dai balconi

I romani hanno ricordato Gigi Proietti intonando stornelli romani da finestre e balconi e in strada, davanti alla clinica in cui è morto stanotte, all’età di 80 anni, a causa di un infarto. I residenti lo hanno celebrato intonando ‘Er barcarolo romano’, unendosi in coro e salutandolo con un caloroso applauso.
A cura di Alessia Rabbai
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Stornelli romani da un palazzo di fronte alla clinica dov'è morto Gigi Proietti. Nell'aria, in memoria dell'artista romano, morto nella notte di oggi, stroncato da un infarto all'età di ottant'anni, risuonano le note del ‘Barcarolo Romano', celebre canto popolare che Proietti interpretò anche recentemente alla trasmissione televisiva ‘Cavalli di battaglia' in onda su Rai1 nel 2017. Alcuni residenti si sono affacciati da finestre e balconi delle proprie abitazioni, alcuni passanti al suon della musica si sono fermati a cantare sotto all'edificio, per omaggiare il grande artista amato dai romani. Ad andarsene un simbolo della romanità, nato in via Giulia il 2 novembre del 1940 e deceduto proprio il giorno del suo compleanno. Ricoverato da quindici giorni in una clinica in zona del quartiere Nomentano, per problemi cardiaci, le sue condizioni di salute sono progressivamente peggiorate, fino al decesso.

Er barcarolo romano, lo stornello interpretato da Gigi Proietti

Quanta pena stasera
c'è sur fiume che fiotta così
sfortunato chi sogna e chi spera

tutti ar monno dovemo soffri'
Si' c'è n'anima che cerca la pace
può trovalla sortanto che qui…

Er barcarolo va contro corente
e quanno canta l'eco s'arisente
si' è vero fiume che tu dai la pace

Fiume affatato fammela trova'.
Più d'un mese è passato
da quel giorno ch'io dissi: "A Nine'
quest'amore è ormai tramontato
lei rispose: Lo vedo da me.."
Sospirò, poi me disse:" addio core
io però nun me scordo de te!"

Je corsi appresso ma, nun l'arivai
la cerco ancora e nun la trovo mai
Si è vero fiume che tu dai la pace

me so' pentito fammela trova'.
Proprio sotto ar battello
s'ode un tonfo ed un grido più ‘n la

S'ariggira je fa er mulinello
poi riaffonna e riassomma più ‘n la
soccorete è na donna affogata
poveraccia penava chissa!?
La luna da lassù fa capoccella
rischiara er viso de Ninetta bella
cercava pace ed io nun je l'ho data

Boiaccia fiume je l'hai data tu!

Bigliettini, fiori e messaggi d'addio per Gigi Proietti

Decine di biglietti, mazzi di fiori sono comparsi davanti alla clinica dove nella notte si è spento Gigi Proietti. Sono i messaggi d'addio dei suoi fan, ma anche si amici e conoscenti, per salutare il grande artista, in attesa che vengano celebrati i funerali. I suoi allievi hanno lasciato una bottiglia da stappare con scritto ‘Gigi', per brindare alla vita e alla splendida carriera dell'ultimo grande mattatore. "Ciao Gigi, sei stato unico sia come uomo che come attore – si legge su un bigliettino – ti voglio bene, che il signore ti accolga tra le sue braccia".

Roma piange Gigi Proietti, uno dei suoi più grandi artisti

Nel giorno della commemorazione dei defunti la città di Roma piange uno dei suoi più grandi artisti di sempre. Proietti durante la sua carriera ha celebrato la Città Eterna, dedicandogli poesie, monologhi e personaggi. "Sono nato a Roma, in uno dei posti più belli, a via Giulia, quartiere Monti – diceva l'attore dal palco del Teatro dell'Opera, in occasione dei festeggiamenti per i 150 anni di Roma Capitale – Campo de' fiori, via di Monserrato, piazza Farnese: il fatto è che a Roma ‘ndo coglio coglio, c'è l'imbarazzo della scelta. Auguro a Roma tutto il bene possibile, dobbiamo mettercela tutta. vorrei che fosse più amata, soprattutto dai romani".

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