Giandavide De Pau ha filmato le due donne cinesi mentre le uccideva: trovati i video nel cellulare
Giandavide De Pau ha ripreso le due donne cinesi mentre le uccideva. Questo è quanto risultato in fase di indagine ed emerso dall'ordinanza di custodia cautelare con cui il giudice ha disposto il carcere per l'uomo. De Pau ha poi lasciato l'appartamento di via Riboty per andare in quello di via Durazzo, dove ha ucciso Martha Torres. Il 51enne aveva lasciato il cellulare nell'abitazione delle due donne.
I video girati da Giandavide De Pau sono due: uno della durata di quattordici minuti, l'altro di quarantadue. Sono stati registrati il primo alle 10.23 e l'altro alle 10.38. "Documentano in maniera incontrovertibile e raccapricciante l'omicidio delle due donne cinesi commesso da Giandavide De Pau – scrive la giudice nell'ordinanza – dopo aver consumato con le stesse rapporti sessuali ed aver preteso di rimanere solo mandando via altri clienti".
I video degli omicidi nel telefono del killer
"Dopo qualche secondo De Pau sposta il telefono e si inquadrano le scarpe che lo stesso indossa, dopodiché il telefono viene appoggiato oscurando la telecamera ma continua ad essere registrato l'audio e si sente entrare nella stanza l'altra donna cinese". I secondi che ne susseguono sono raccapriccianti. "Al minuto 1.09 si sentono rumori e la donna urlare fortemente, ma il suono giunge come soffocato. Entra l'altra donna che chiede ‘cosa fai a lei', subito dopo si sentono le urla strazianti anche della seconda donna che viene aggredita, poi si sente prima il rumore di una porta che sbatte e poi il rumore più forte di un'altra porta, probabilmente quella di ingresso che viene aperta, e dal minuto 2.41 si sente il rantolo di Xiuli Guo in fin di vita ritrovata agonizzante sul pianerottolo; dopo qualche minuto si sente la voce del portiere e poco dopo dei soccorritori".
"De Pau violento e aggressivo, consapevole delle sue azioni"
"Contrariamente a quanto sostenuto circa il suo stato di confusione e di non ricordare nulla, tutti gli elementi raccolti fanno presumere che fosse pienamente consapevole dei gravissimi fatti da lui commessi ai danni delle tre donne", scrive la giudice Mara Mattioli nell'ordinanza di custodia cautelare per De Pau – La estrema gravità dei fatti commessi in un brevissimo arco temporale ai danni di tre donne durante la consumazione di rapporti sessuali, la particolare efferatezza e brutalità dei tre omicidi, due dei quali addirittura ripresi in diretta dall'indagato, insieme ai precedenti da cui lo stesso è gravato, appaiono sintomatici di una personalità particolarmente violenta, aggressiva e priva di freni inibitori e inducono a ritenere elevatissimo, attuale e concreto il pericolo di reiterazione di reati della medesima specie".
"Sussiste altresì – continua la giudice – il concreto pericolo di fuga tenuto conto della condotta successivamente, posta in essere dall'indagato come sopra specificata, nonché il pericolo di inquinamento probatorio potendo l'indagato, contattare persone a conoscenza dei fatti ancora da escutere (tenuto conto che dopo i fatti sono stati coinvolti una serie di soggetti appartenenti al mondo della prostituzione) ovvero sottrarre elementi di prova fondamentali ai fini di una compiuta ricostruzione dei fatti, avendo gia' occultato l'arma con la quale ha ucciso le vittime".
I delitti avvenuti giovedì a Prati
L'uomo ha ucciso le due donne – ancora non identificate – giovedì. Secondo una prima ricostruzione fatta dagli agenti di polizia che indagano sul caso, De Pau ha ucciso prima le due donne in via Riboty, e poi Martha Torres in via Durazzo. I delitti sarebbero avvenuti durante la mattina: nessuno si è accorto di nulla, nessuno ha sentito urla, rumori o ha visto il 51enne scappare dalle scale pieno di sangue.
Durante l'interrogatorio, De Pau – un passato nel mondo della criminalità organizzata come guardaspalle del boss Michele Senese – ha dichiarato di aver vagato per due giorni dopo i delitti. "Avevo i vestiti ancora sporchi di sangue. Ero stravolto e mi sono messo a dormire per due ore sul divano e poi, alle 6 di mattina, sono arrivati i poliziotti che mi hanno bloccato", ha raccontato. A denunciarlo, sono state la madre e la sorella, che hanno chiamato i carabinieri non appena lo hanno visto entrare in casa stravolto e insanguinato.