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Getta nel cassonetto le ceneri del padre: rintracciata, multata e costretta a riprendere l’urna

Gli agenti sono riusciti a risalire all’identità della persona cremata, un uomo di nazionalità italiana morto nel 2005, e anche alla figlia di quest’ultimo. La donna è stata denunciata e i resti del padre le sono stati riaffidati.
A cura di Enrico Tata
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Un'urna cineraria abbandonata vicino a un cassonetto. L'hanno trovata alcuni operatori Ama, che hanno immediatamente avvertito gli agenti della polizia locale. Sul posto, in viale della Primavera, all'altezza di via Fontechiari, quartiere Centocelle della Capitale, sono arrivati i vigili del V gruppo Prenestino.

Stando a quanto si apprende, dopo aver svolto le indagini del caso, gli agenti sono riusciti a risalire all'identità della persona cremata, un uomo di nazionalità italiana morto nel 2005, e anche alla figlia di quest'ultimo.

La donna, 56 anni,  è stata denunciata ai sensi dell’art 411 del Codice Penale per dispersione di ceneri non autorizzata. Al termine degli accertamenti, le sono state nuovamente affidate le ceneri del padre, diffidandola a conservarle o smaltirle nelle modalità consentite dalla legge.

Recità così l'articolo 411 del Codice Penale che disciplina la distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere:

Chiunque distrugge, sopprime o sottrae un cadavere, o una parte di esso, ovvero ne sottrae o disperde le ceneri, è punito con la reclusione da due a sette anni.

La pena è aumentata se il fatto è commesso in cimiteri o in altri luoghi di sepoltura, di deposito o di custodia.

Non costituisce reato la dispersione delle ceneri di cadavere autorizzata dall'ufficiale dello stato civile sulla base di espressa volontà del defunto.

La dispersione delle ceneri non autorizzata dall'ufficiale dello stato civile, o effettuata con modalità diverse rispetto a quanto indicato dal defunto, è punita con la reclusione da due mesi a un anno e con la multa da lire cinque milioni a lire venticinque milioni.

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