Generazione 500 euro: ecco quanto guadagnano gli under 35 a Roma e nel Lazio
Non solo la disoccupazione, ma anche il lavoro povero è uno dei grandi problemi che riguarda il nostro paese. Lavoratori che, nonostante un impiego, non riescono ad arrivare a fine mese o a pagare un affitto. Un problema che a Roma e nel Lazio riguarda anche i giovani. Secondo uno studio condotto dalla Cgil su dati Inps sono 4 su 10 i giovani (il 43% per la precisione) che percepiscono una retribuzione annua sotto i 10.000 euro, che vuol dire una paga media mensile tra i 500 e i 600 euro.
Parliamo di 227mila dipendenti del lavoro privato (escluso il lavoro agricolo) Una tendenza che per il sindacato è da attribuire a una discontinuità di lavoro e a contratti part time involontari, a contratti parcellizzati e precari. Nel dettaglio: il 69% lavora con un contratto stagionale o a tempo determinato; il 59% ha un contratto part time; il 54% lavora per soli tre messi all'anno.
I settori dove la precarietà e le basse retribuzioni sono più diffusi sono le attività artistiche e sportive (70%), poi la ristorazione (63%) e i servizi di informazione e comunicazione (52%). Bassi salari e precarietà coinvolgono, anche se in misura minori, i settori privati dell'istruzione (40% e delle professioni mediche e sanitarie (34%).
"Mentre si commenta con entusiasmo l’aumento del numero degli occupati, non si presta attenzione alla qualità dell’occupazione. – si legge nella nota del sindacato – Alla crescita delle persone occupate non corrisponde un miglioramento della qualità dell’occupazione, anzi, si registra un consolidamento e un rafforzamento delle storture del mercato del lavoro della Capitale e del Lazio".
Una condizione che riguarda che tocca in misura maggiore l'occupazione delle giovani donne: "Se gli under 35 con bassissime retribuzioni siano per il 49% donne il 51% uomini, l’incidenza è ben più alta tra le donne. Il 48,2% delle giovani donne che lavorano ha una retribuzioni al di sotto dei 10.000 euro, tra gli uomini si scende al 38,5%, e più in generale la concentrazione delle giovani lavoratrici è più alta nelle classi di retribuzione più bassa".