video suggerito
video suggerito

Gatto torturato e ucciso con petardi a Morlupo: “Aumentano le violenze sugli animali da minori”

Enpa denuncia un altro caso di tortura e uccisione di animali. Stavolta a Morlupo, dove un gatto è stato trovato morto con segni di petardi e plastica bruciata. “Aumentano le violenze sugli animali compiute da minori”.
A cura di Alessia Rabbai
153 CONDIVISIONI
Immagine

Ennesimo caso di violenza sugli animali, stavolta a Morlupo in provincia di Roma. Un gatto è stato torturato con dei perardi e lasciato morire nel pomeriggio di domenica scorsa 14 gennaio. È successo nei giardini dell’anfiteatro di Piazza Diaz, dove da quanto si apprende pare che dei bambini stessero lanciando dei botti. A denunciarlo Enpa Nazionale Protezione Animali, che ha chiesto che venga riconosciuta la pericolosità sociale di commette gesti crudeli come questi contro esseri indifesi come appunto gli animali.

A dare l'allarme lunedì 15 gennaio scorso è stata una passante, che stava portando a spasso il cane, quando ha notato il corpo del gatto riverso in un giardino, con evidenti segni di violenza. L'animale non rispondeva né si muoveva, era già morto. Non ha fatto finta di nulla, ma subito ha avvisato la polizia locale, che è intervenuta sul posto per accertare l'accaduto. A segnalarlo a l’Enpa Nazionale Protezione Animali sono state le volontarie di due associazioni locali, che collaborano con la Sezione Enpa di Roma: la Calico Odv e il Club degli Amici a quattro zampe Odv. Sul corpo del gatto c'erano evidenti segni di violenza provocati dallo scoppio di petardi. Aveva sul mantello bruciature e pezzi di plastica fusa.

Il gatto trovato morto a Morlupo
Il gatto trovato morto a Morlupo

"Aumento delle violenze sugli animali da parte di minori"

"Dopo il caso di Barletta ci troviamo ancora di fronte ad un gatto ucciso e torturato con i petardi – commentano l'episodio di Morlupo da Enpa – un orrore che si ripete e che conferma la spirale di violenza che sta colpendo gli animali in questo momento e che ci preoccupa enormemente. Abbiamo subito attivato l’ufficio legale Enpa attraverso l’avvocato Claudia Ricci e stiamo cercando di capire se ci sono immagini di telecamere registrate nella zona.

Avevamo già lanciato un allarme sull’aumento delle violenze nei confronti degli animali da parte dei minori, sempre più spesso coinvolti in questi reati. Servono pene più severe e il riconoscimento della pericolosità sociale degli individui che compiono questi reati sugli animali. Fintanto che non otterremo questi strumenti per contrastare questa escalation di violenza e degrado sociale non ci stancheremo mai di chiederlo".

I precedenti casi di violenza sugli animali in Italia

Impossibile non ricordare i precedenti e recenti casi di maltrattamenti sugli animali finiti sui giornali, solo per citarne alcuni avvenuti tra dicembre e gennaio: Grey, il gatto morto congelato dopo essere stato spinto in una fontana da una ragazzina ad Alberobello nel Barese; Leone, il gatto scuoiato vivo ad Angri in provincia di Salerno, ma anche Aron, il cane bruciato vivo dal padrone a Palermo.

"La stretta correlazione – continua Carla Rocchi – esistente tra maltrattamento o uccisione di animali, violenza interpersonale e ogni altra condotta deviante, antisociale e criminale, definita ‘Link', è stata ampiamente dimostrata dalla letteratura nazionale e internazionale. Il maltrattamento e l'uccisione di animali sono scientificamente ritenuti specifici indicatori di pericolosità sociale, ossia fenomeni predittivi di contemporanee o successive altre condotte devianti, antisociali o criminali. Per questo chiediamo pene severe e che venga anche riconosciuta la pericolosità sociale di questi soggetti".

153 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views