Gara tra auto ha causato l’incidente in cui è morta Daniela Circelli, la terribile ipotesi
Si fa strada una terribile ipotesi che può spiegare l'incidente in cui è morta Daniela Circelli domenica notte a Tivoli Terme. Per il momento si tratta soltanto di un'ipotesi, ma diversi testimoni avrebbero raccontato la stessa versione: quella notte era in corso una gara di velocità tra fuoriserie sulla via Tiburtina. Una prima automobile, che percorreva la strada a velocità altissima, avrebbe soltanto sfiorato la donna, ma un'altra vettura, una Volkswagen, l'avrebbe presa in pieno, trascinandola per oltre venti metri sull'asfalto. Per la 39enne non c'è stato niente da fare. Invece di prestare i primi soccorsi alla donna, le due auto pirata sono scomparse a tutta velocità.
Sull'incidente stanno indagando i carabinieri di Tivoli, che hanno già ascoltato tutti i possibili testimoni oculari e hanno acquisito le immagini delle telecamere installate in zona, soprattutto quella di una sala giochi che avrebbe ripreso in modo nitido tutta la scena: la macchina ha sfiorato Daniela Circelli e la seconda l'ha presa in pieno. Poi entrambe le vetture hanno continuato la loro corsa in direzione di Tivoli, senza fermarsi ad aiutare la donna ferita. I conducenti non sono stati ancora identificati.
Ad avvalorare la tesi della corsa tra bolidi sarebbero proprio le immagini della telecamera di sicurezza: si vede infatti una prima macchina che rallenta e permette a Circelli di attraversare la strada sulle strisce. Subito dopo, però, arrivano due auto a velocità folle, quasi appaiate. E per questo si pensa a un estremo inseguimento a tutta velocità tra le due vetture. .
Se non bastassero le immagini, c'è anche un testimone che afferma di aver visto la scena. Ecco le sue parole riportate dal Messaggero: "Stavo tornando a casa dal lavoro. Prima di arrivare a Tivoli Terme li avevo davanti, ho rallentato perché non solo andavano veloci era come se tra di loro facessero una gara a tratti invadendo anche la corsia opposta. Ancora qualche centinaio di metri e mi sono trovato nella tragedia. Ho accostato e mi sono precipitato insieme ad altri che erano già intorno alla donna nella speranza di poterla soccorrere. Ma non dava segni di vita. Si capiva che non c’era più nulla da fare".