Gara di bevute tra amiche: 14enne in coma etilico è in prognosi riservata
Una ragazza di quattordici anni è finita in coma etilico ed è ricoverata al policlinico Agostino Gemelli di Roma, in prognosi riservata. Un pomeriggio tra amiche per un aperitivo clandestino, organizzato di nascosto, nonostante le misure anti Covid, che si ha avuto un esito drammatico quello avvenuto domenica scorsa a Villa Carpegna a Roma. Ora la giovane si trova nel reparto di terapia intensiva e lotta tra la vita e la morte. Come riporta Il Corriere della Sera le due giovani avevano organizzato di incontrarsi nell'area verde dell'Aurelio, portando con sé alcol per una gara di bevute. La quattordicenne si è sentita male e ha perso improvvisamente in sensi, accasciandosi sui gradini, a dare l'allarme è stata la sua amica, che preoccupata per le sue condizioni di salute e che potesse succederle qualcosa di grave, ha chiamato il Numero Unico delle emergenze 112 e chiesto l'intervento urgente di un'ambulanza. Sul posto, poco prima delle 20, è intervenuto il personale sanitario, che ha preso in carico la ragazza e l'ha trasportata al pronto soccorso, affidandola alle cure dei medici.
Indagini sulla provenienza dell'alcol
Ancora in corso l'esatta ricostruzione dell'accaduto, l'amica che ha allertato i soccorsi è stata ascoltata in forma protetta in quanto minorenne, dagli investigatori che indagano sul caso. Da capire come si siano riuscite a procurare le bevande alcoliche, nello specifico Vodka, se a venderle sia stato un minimarket o un supermercato, che rischierebbero una pesante sanzione e l'accusa di lesioni gravi, oppure se ad acquistarle per loro sia stato un maggiorenne. Da chiarire anche se le due giovani al momento in cui sono accaduti i fatti si trovavano in compagnia di altri coetanei o ragazzi più grandi. Si attendono inoltre i risultati degli esami tossicologici ai quali le due adolescenti sono state sottoposte, per verificare se, oltre all'alcol, abbiano assunto sostanze stupefacenti. L'ipotesi di chi indaga è che le due giovani in realtà nella Villa quella sera non fossero sole, ma che si trattasse di un momento di ritrovo tra un gruppo di ragazzi, nascosti nel buio per sfuggire alle restrizioni imposte dal contenimento del Covid.