Gabriele Sangineto investito sulle strisce: per la Procura l’incidente è colpa del tassista
È stata chiusa l'inchiesta per la morte di Gabriele Sangineto, il giovane di ventuno anni morto lo scorso 19 ottobre a Roma dopo essere stato investito da un tassista. Secondo la procura l'uomo alla guida del taxi sarebbe responsabile del decesso del giovane, travolto mentre stava attraversando sulle strisce pedonali alla stazione di Labaro, a Roma. Come riportato da Il Corriere della Sera, il pubblico ministero ha chiesto invece l'archiviazione per il conducente del furgoncino che pure ha travolto Sangineto: l'uomo però ha investito il 21enne perché travolto pochi secondi prima dal taxi, altrimenti non l'avrebbe colpito.
Il tassista che ha investito Gabriele Sangineto, un 38enne, è accusato di omicidio stradale. Andava a 45 chilometri orari, ma per la procura avrebbe dovuto rallentare in prossimità delle strisce pedonali, proprio perché avrebbe potuto attraversare qualcuno. Se l'uomo avesse prestato più attenzione, sostiene l'accusa, Sangineto sarebbe ancora vivo.
Quella mattina Gabriele Sangineto, che studiava ingegneria all'università, si era alzato alle 5 del mattino per andare a riportare il computer alla sorella della fidanzata. Si era svegliato molto presto perché aveva lezione, e si era diretto verso la stazione di Labaro. Mentre stava attraversando sulle strisce pedonali, è stato travolto dal tassista.
Gabriele Sangineto era molto amico di Leonardo Lamma, il ragazzo morto in sella alla sua moto in circostanze ancora da chiarire il 2 aprile 2022. Leonardo era a sua volta amico di Gaia Von Freymann e Camilla Romagnoli, le due 16enni investite da Pietro Genovese a Corso Francia. Giovani vite spezzate una dopo l'altra, tutte a causa di tragici incidenti stradali.