Furto in casa per Luca Tommassini: “Hanno rubato anche la collana di mio papà e l’anello di nonna”

“Quello che mi fa più male è che mi hanno rubato anche quello che era contenuto nei cassetti del mio cuore – la denuncia sui social del coreografo – Sono stati quattro infami armati: non avremo mai giustizia”.
A cura di Beatrice Tominic
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Furto in casa per Luca Tommassini, il coreografo romano che ha lavorato con alcune fra le più amate e influenti personalità della musica internazionale e non solo, da Prince aMichael Jackson, da Whitney Houston a Beyoncé, fino a Madonna.

A denunciare l'accaduto sui social è lui stesso: la notizia gli è arrivata soltanto telefonicamente, visto che si trova ancora "lontano in mezzo al Mediterraneo per lavoro", come precisa lui stesso che anticipa il suo ritorno: "Mai mollerei un mio progetto, per me il lavoro é sacro, ma questa volta è dura pensare che dovrò tornare per fare la conta di tutto quello che non c’è più – scrive – Vi lascio solo immaginare la devastazione che c'è ovunque".

Il furto in casa del coreografo Luca Tommassini

Come racconta lui stesso in una denuncia affidata ai social,  avrebbero fatto irruzione in quattro e sarebbero stati armati. "Nico si è trovato quattro infami armati davanti – aggiunge – Non avremo mai giustizia". I ladri gli hanno rubato tutto: non soltanto i beni più allettanti, ma anche i suoi ricordi più cari, come la collana del padre e l'anello della nonna, che conservava nei suoi "cassetti del cuore".

Per farsi largo nell'abitazione, i quattro hanno sfondato porte (come si vede nell'immagine a destra in apertura, dal video che ha pubblicato il coreografo stesso su Instagram), aperto cassaforte, scomposto cassettiere, aperto scatoloni. "La mia casa è devastata", commenta.

Luca Tommassini sul furto: "Mi hanno rubato tutto"

Della sua casa, un'abitazione di quattro piani, restano soltanto cassetti all'aria e tanta confusione. "Si sono attaccati a tutto, ovviamente alle casseforti ma pure alle mie scarpe, camicie e mutande… Ma la cosa che fa più male, dove sono crollato in un pianto, sono i miei cassetti del cuore, quelli vicino al mio lato del letto, lì dove tenevo ogni piccolo oggetto appartenuto alle persone che ho amato e voluto bene nella mia vita".

I ladri non hanno risparmiato proprio nulla: "Hanno rubato anche la collana con la piccola croce di papà che era l’unica cosa a me rimasta di lui, l’anello di mia nonna – scrive – E tantissime cose dei miei collaboratori del cuore e artisti che amo". Tutto conservato in alcuni cassetti che teneva chiusi con il lucchetto: "Erano la mia vita – dice ancora –  Sono cresciuto senza mai avere un mio letto o un mio spazio per custodire le mie cose. La mia casa per me rappresenta il mio tutto. É la mia conquista che nessuno mi ha dato o regalato, il mio premio per i tanti sacrifici".

Lo sfogo sui social: "È la violenza più grande che io abbia mai subito"

"Scusate lo sfogo, ma ci sto così male che rimango senza respiro – continua a spiegare – Come sapete voi che mi seguite l’utilizzo che faccio io di Instagram é quello di un diario: tengo traccia del mio vissuto, dei miei viaggi, delle cose belle e brutte che faccio e che penso ed è qui che denuncio spesso quello che trovo ingiusto. Questa è forse la violenza più brutta che io abbia mai subito".

E poi conclude con un messaggio amaro: "Già so per esperienza che nessuno verrà punito per questo reato e fa tanta rabbia. Nessuno chiederà scusa o pagherà per il danno psicofisico recato a me e al mio fratellino del cuore Nico (Fratacchiò) che stavolta si è trovato quattro infami armati davanti. Mi farò una ragione delle cose materiali che non ci sono più, anzi già non me ne frega un cazz@ ma non perdonerò mai chi fa del male a chi voglio bene. Certo ora quei cassetti saranno vuoti e tutto dovrà vivere custodito nel mio cuore".

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