Furti e degrado al cimitero di Prima Porta: “Rubata la lapide di mia moglie, ho pianto per un’ora”
"Quando ho visto che la lapide non c'era più è stato uno shock ed ho pianto per un'ora". Tullio ha perso la moglie Mara il 31 luglio 2023. Tutte le domeniche si reca sulla sua tomba, che si trova all'interno del cimitero di Prima Porta a Roma. Un paio di mesi fa si è trovato di fronte ad una scena terribile: la lapide della sua compagna non c'era più. Un lavoro da professionisti secondo Tullio, non un atto vandalico compiuto in maniera casuale. "Ho presentato una denuncia ma non ho avuto nessuna notizia – spiega al telefono – non è stato individuato nessun responsabile. Ho sostituito la lapide con una molto più semplice, sperando che non faccia gola ai ladri stavolta. Non nego che ogni volta che vado a salutare mia moglie ora ho paura di ritrovarmi di nuovo di fronte ad uno scempio simile".
Il cimitero di Prima Porta tra furti e degrado
La testimonianza di Tullio non sembra, purtroppo, essere un caso unico nel suo genere. Basta fare un giro a Prima Porta per rendersi conto che i furti sono uno dei problemi principali del cimitero. "Auguro a chi ha rubato la lapide del mio papà di patire atroci sofferenze" si legge su un foglietto scritto a penna e appeso nella palazzina H. "Stanno rubando oltre ai fiori e lumini anche le lapidi dei nostri defunti – si legge su un altro cartello lasciato su un cancello – quanto sta succedendo non deve lasciarci indifferenti".
Ma a creare problemi all'interno del cimitero non solo solo i ladri. Locali fatiscenti, atti vandalici, rifiuti, erba incolta sono solo alcuni dei disservizi segnalati ormai da anni dal Comitato per la tutela dei cimiteri capitolini. "Non c'è rispetto neanche per i morti" sentiamo dire ad un'anziana signora mentre attraversiamo un corridoio pieno zeppo di infiltrazioni. Qui l'acqua è un grande grattacapo. In alcuni punti infatti manca, parliamo ad esempio di alcune fontanelle completamente a secco da anni. Mentre in altre zone delle perdite provocano infiltrazioni e quasi dei piccoli fiumiciattoli lungo le strade che costeggiano le tombe.