Furti da Leroy Merlin a Fiumicino, 26 indagati tra clienti e lavoratori: tra loro avvocati e operai
Caldaie, trapani, porte, finestre, divani da giardino, condizionatori, piastrelle: sono questi alcuni dei prodotti che una serie di dipendenti del punto vendita Leroy Merlin a Fiumicino rubava per conto di clienti che poi pagavano (a loro) la metà. Un giro d'affari che ha superato in due anni il milione di euro e che adesso ha portato ventisei persone – tra clienti, dipendenti e vigilantes – a ricevere l'avviso di garanzia sulla chiusura delle indagini per furto aggravato. Già a settembre, in seguito alle indagini effettuate dai carabinieri della compagnia Aeroporti di Roma, due persone erano finite ai domiciliari. Adesso l'inchiesta si allarga, e rischia di portare sul banco degli imputati più di venti persone.
Le indagini sono partite nel 2023 in seguito alla denuncia del responsabile del punto vendita Leroy Merlin di Fiumicino, che ha notato nei conti un ammanco significativo di prodotti. Un numero talmente alto che ha deciso di rivolgersi ai carabinieri, convinto ci fosse qualcosa che non andava. E aveva ragione: dalle indagini è emerso che alcuni dipendenti avevano messo su una rete di rivendita dei prodotti a metà prezzo, i cui soldi venivano intascati proprio dai lavoratori. Il modus operandi era sempre lo stesso: secondo quanto riportato da la Repubblica, alcuni clienti fidati gli commissionavano i prodotti, che loro provvedevano a rubare e poi vendere a metà del prezzo, in modo che il beneficio fosse per entrambi. Un'attività che, tramite il passaparola, era diventata per loro molto fiorente.
L'accusa, per gli indagati, è di furto aggravato. Adesso sarà il giudice a decidere se disporre il rinvio a giudizio o meno.